visione dell'Agnello col libro dei sette sigilli
dipinto murale,
ca 1459 - ca 1459
Gozzoli Benozzo (1420-1422/ 1497)
1420-1422/ 1497
n.p
- OGGETTO dipinto murale
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ATTRIBUZIONI
Gozzoli Benozzo (1420-1422/ 1497)
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La cappella di Palazzo Medici Riccardi, affrescata da Benozzo Gozzoli insieme alla sacrestia nel 1459 con il notissimo "Corteo dei Magi", fu in parte manomessa nel 1688, quando il marchese Francesco Riccardi commissionò la costruzione della scala monumentale a Giovan Battista Foggini. In quella circostanza andarono perdute anche la maggior parte delle decorazioni della sacrestia, che fu in seguito sconsacrata e adibita a tutt'altra funzione, a seguito delle alterne vicende cui andò in contro l'edificio dal XVIII al XIX secolo. I lavori eseguiti dai Riccardi sono ricordati dal Cinelli, che allude alla demolizione della parte inferiore della piccola sacrestia (Linaker, 1914); l'affresco superstite, raffigurante l'Agnello Mistico, fu imbiancato nel corso dell'Ottocento, quando, dopo la cessione del Palazzo allo Stato, le sale del primo piano furono adibite a sede del Ministero dell'Interno (dal 1866) e, dopo il 1871, utilizzate come sede della Prefettura. Le pitture sono tornate alla luce solo dopo il 1911, durante la campagna di restauri dell'assetto michelozziano dell'edificio, voluta da Linaker e dal Lusini. La porta sottostante l'affresco rappresentava l'accesso alla cappella e infatti si apre lungo una linea ideale che si collega all'altare ove si trovava L'adorazione dei Magi di Filippo Lippi, in seguito sostituita con una replica dello Pseudo Pier Francesco Fiorentino. La decorazione degli stipiti della porta, che si intonano perfettamente con la resa geometrica del pavimento della cappella, è caratteristica del linguaggio michelozziano. Benozzo dipinse la "Cavalcata dei Magi" nel 1459; alla mano del maestro sono ascrivibili anche gli affreschi della sacrestia (ad oggi mai pubblicati) che erano rimasti quasi sconosciuti. Citati dal Vasari, gli affreschi, sui quali è stata eseguita una prima ricognizione da Anna Padoa Rizzo (1972) furono restaurati una prima volta nel 1837 da A. Manini. È dubbio se a questo periodo si debba ascrivere anche un intervento sui dipinti della sacrestia
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900195441
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 1988
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2010
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0