vedute delle ville della famiglia Riccardi; feste
dipinto murale,
1672 - 1672
Chiavistelli Jacopo (1621/ 1698)
1621/ 1698
Grande sala a pianta rettangolare con volta a vela impostata su mezza crociera. Le pareti sono tutte delimitate da una cornice continua ad andamento orizzontale su cui poggiano i dieci peducci della volta di cui quattro sono angolari. In corrispondenza della parete di fondo e di quella a destra, per chi volga le spalle verso le due finestre dai profondi imbotti che si affacciano su via Valfonda, si aprono due porte a due ante, i cui semplici ma eleganti portali sono in pietra serena
- OGGETTO dipinto murale
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ATTRIBUZIONI
Chiavistelli Jacopo (1621/ 1698)
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel clima artistico della decorazione in villa rinnovatosi tra la fine del XVI secolo e gli inizi del XVII (cfr. M. P. Mannini, La decorazione in villa tra Sesto e Castello nel XVI e XVII secolo, Sesto Fiorentino, 1979) un anonimo decoratore di tradizione tardo manierista vicino a Bernardino Poccetti realizzò al primo piano del Casino di Valfonda, di proprietà della famiglia Riccardi, l'ornamentazione di "una vaga volta divisata di stucchi e freschi ne quali molte feste fatte in questo luogo si rappresentano" (cfr. F. Bocchi - G. Cinelli, Le Bellezze delle città di Firenze, Firenze, 1977, pp. 557-558). Accanto a lui lavorò una équipe di stuccatori, per il momento anch'essi anonimi, a cui spetta la parte preponderante della decorazione. L'ambiente infatti, è citato nelle fonti col nome di Sala del Stucchi. Sono raffigurate nelle lunette le varie fasi del "festino", che Riccardo Romolo Riccardi aveva offerto l'8 ottobre 1600 in questo palazzo e nell'annesso giardino da poco acquistati, in onore degli ospiti illustri giunti in città per le nozze di Maria de' Medici con Enrico IV di Francia avvenute per procura il 5 ottobre del 1600 nel duomo di Firenze. La narrazione si svolge in sei dei dieci riquadri inseriti nelle lunette, gli altri quattro evidentemente rimasti vuoti all'epoca di questa decorazione, furono dipinti alcuni decenni dopo da Jacopo Chiavistelli e terminati nel 1672. Il pittore raffigurò due vedute di ville Riccardi e due feste fiorentine al momento non ancora bene identificate (cfr. scheda ). Nelle sei lunette più antiche sono ricordati i momenti principali di questo ricevimento nuziale che tanta fama portò alla famiglia Riccardi che lo aveva organizzato. Ci sono stati di grande aiuto nella lettura di questi riquadri le varie fonti manoscritte e a stampa che narrano l'evento: la Scrittura del Riccardi sul festino, del fondo Buonarroti della Biblioteca Laurenziana di Firenze, le pagine del Diario del Settimanni dell'Archivio di Stato di Firenze, nonché la descrizione a stampa di tutti i festeggiamenti ad opera di Michelangelo Buonarroti il giovane (cfr. bibliografia ). Dopo un ballo tenuto nel cortile del palazzo di Valfonda, che in quel periodo presentava ancora le decorazioni e gli arredi del tempo dei Bartolini, famiglia che aveva precedentemente abitato l'edificio (cfr. scheda ) gli ospiti passarono nel giardino, dove davanti alla loggia era stato approntato il palco per Maria de' Medici. La festa ebbe inizio, secondo la cronaca di Michelangelo Buonarroti il giovane (cfr. scheda n. ), con l'entrata del poeta Agnolo Poliziano, ai cui celebri "Trionfi" la festa s'ispirava, che su un cocchio fastoso presentava molti cavalieri che si sarebbero esibiti nella giostra del Saracino (cfr. scheda n. ). Seguiva l'arrivo del carro trionfale su cui si trovava il poeta Pindaro che, dopo aver citato una poesia appositamente scritta da Riccardo Romolo Riccardi per la circostanza, introdusse quattro eroi vestiti da re su altrettanti cocchi, i quali corsero lungo il viale perpendicolare al palco della regina (cfr. scheda n. ) ci fu poi l'omaggio alla regina da parte di "12 villanelle del giardino e villanelli ", i quali portarono sopra un carro canestri dorati pieni di dolci e selvaggina. Nell'ultima parte dei festeggiamenti la dea Diana rendeva omaggio alla regina sottolineando così il tributo che le divinità pagane dovevano all'origine divina dei principi, preludio al momento culminante e conclusivo del famoso festino che travolse il predisposto "luogo teatrale" coinvolgendo tutta la superficie del vasto parco di Valfonda in una spettacolare caccia agli animali selvatici a cui partecipò anche il pubblico presente (cfr. scheda n. ). Sopra i peducci sono inseriti, entro ovoli delimitati da cartigli in stucco di foggia manierista alcune figure allegoriche ad affresco (cfr. scheda n. ) nel soffitto le scene di "Apollo e le Muse" (cfr. scheda n. ) e il "Trionfo delle scienze esatte" (cfr. scheda n. ) forse allusivi alle doti intellettive di Maria de' Medici. Al centro della volta troviamo entro un motivo in stucco di forma circolare la rappresentazione dell'emblema dell'Ordine dello Spirito Santo (cfr. scheda n. ), di cui il re Enrico IV era il gran maestro. Per la decorazione di questa sala non abbiamo reperito al momento documenti utili alla datazione. I lavori ebbero inizio certamente dopo il 1600, anno del matrimonio di Maria de' Medici, e probabilmente finirono prima del 1612, anno della morte di Riccardo Romolo Riccardi, organizzatore dei festeggiamenti raffigurati negli affreschi. Gli elementi di decorazione a grottesca si riallacciano a tipologie della seconda metà del Cinquecento, diffuse dalla genialità bizzarra di Marco Marchetti da Faenza (1527-1588); le figurette che animano le due scene allegoriche e i medaglioni, ripetitive anche se aggraziate, sono legate stilisticamente al clima artistico dell'ultima maniera fiorentina
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900194838A
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 1988
- STEMMI al centro della volta - ordine cavalleresco - Emblema - Ordine dello Spirito Santo - vd foto
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0