allegoria della fede cattolica
dipinto,
ca 1709 - ca 1709
Conti Francesco (1681/ 1760)
1681/ 1760
Cornice in stucco. Il bordo interno che riquadra il dipinto è formato da una fascia a rilievo decorata da una successione di foglie d'acanto. Le volute esterne sono ornate lungo il bordo da foglie d'acanto che si incontrano al centro dei lati lunghi della cornice. Le cartelle al centro dei lati brevi della cornice presentano una decorazione a conchiglia, mentre quelle agli angoli sono decorate con una testa di giovane donna cinta da una corona d'alloro
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Conti Francesco (1681/ 1760)
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Questa tela da soffitto con l'"Allegoria della Fede Cattolica" fa parte assieme ad altre due della decorazione di tre sale terrene del palazzo di Valfonda (le prime due ubicate sul lato nord dalla parte del giardino con le allegorie della Fede e della Gloria, mentre la terza con l'allegoria della Pace dalla parte nord-est verso via Valfonda). Tutte e tre hanno identiche dimensioni e uno stesso schema compositivo, con una figura riversa contrapposta a quella trionfante. La mia attribuzione nel 1979 delle tre tele a Francesco Conti (cfr. G. de Juliis, La collezione Riccardi: Nascita sviluppo e declino di una raccolta privata fiorentina, tesi di laurea discussa nell'anno accademico 1978-1979, p. 62) è stata alcuni anni dopo confermata da Silvia Meloni nella voce dedicata al pittore sul Dizionario biografico degli Italiani (cfr. bibl.). Al momento non ho ancora rintracciato tra le carte Riccardi conservate nell'Archivio di Stato di Firenze nessuna notizia relativa alle tre tele, ma un documento del 1709 in cui vengono registrati i pagamenti per le cornici in stucco che le circondano (cfr. scheda n. ) ci permette di datare anche se in maniera approssimata queste pitture che, come precisa Silvia Meloni in un suo recente articolo (cfr. bibl.), rappresentano le prime opere sicure di questo artista. Soggetti profani di questo tipo sono piuttosto insoliti per il Conti che, come sappiamo dalle fonti si dedicò principalmente alla pittura sacra. Una conferma a questa datazione ci viene anche dal confronto stilistico con un'opera sicuramente riferibile a questo anno, "la Pietà" per la chiesa di San Jacopo Sopr'Arno, con la quale i nostri tre dipinti hanno in comune gli stessi colori dalle tonalità pastello e un'identica tipologia dei personaggi e dei putti che sono una chiara ripresa di quelli realizzati da Alessandro Gherardini. Rispetto ai pittori suoi contemporanei come Anton Domenico Gabbiani, Pier Dandini e il già ricordato Alessandro Gherardini, il Conti rifiuta, come ha sottolineato Silvia Meloni, le rappresentazioni con "il sottinsù convergente ai margini del quadro, preferendo ottenere profondità dalla sola cosa di scorcio della figura inferiore", secondo schemi più moderni che erano stati portati a Firenze dal pittore bellunese Sebastiano Ricci già dai primi anni del Settecento quando aveva decorato le sale terrene di palazzo Marucelli in via San Gallo. L'importanza di questo ciclo di Valfonda che costituisce la più completa impresa decorativa a soggetto profano di Francesco Conti il quale nell'elaborazione del programma allegorico (basato sull'antitesi di vizio e virtù), dovette forse giovarsi dei consigli del committente e suo principale mecenate Francesco Riccardi. Le prime due sale destinate a residenza estiva e pertanto accessibili dall'ingresso sul giardino, dovevano preparare l'ospite ad accogliere il messaggio allegorico della sala principale su via Valfonda con la Vittoria della Fama. La prima celebrava la "Vittoria della Fede Cattolica sull'eresia" per rendere in qualche modo omaggio al papato (durante il soggiorno-esilio di Francesco Riccardi a Roma come ambasciatore del governo toscano presso lo Stato Pontificio Francesco aveva contribuito a consolidare i rapporti tra questi due stati), la seconda, con la "Vittoria della Pace sulla guerra" si riferisce forse ad una nuova età dell'oro sotto il governo illuminato dei Medici, a cui è dedicata anche l'allegoria al centro del soffitto della sala principale con la "Vittoria della Fama" allusiva all'importanza politica del granducato
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900194835
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 1988
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0