natività di Gesù
dipinto,
Granacci Francesco (attribuito)
1469-1470/ 1543
Soggetti sacri. Personaggi: Madonna; Gesù Bambino; San Giuseppe. Attributi: (Madonna) aureola. Attributi: (Gesù Bambino) aureola. Attributi: (San Giuseppe) aureola; bastone. Figure maschili: pastori. Animali: bue; asino. Costruzioni: capanna. Piante: alberi. Paesaggi: paesaggio collinare. Architetture. Abbigliamento religioso
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Granacci Francesco (attribuito)
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La tavola, tagliata a mezzo tondo, è incorniciata da una ricca cornice in legno dorato con motivi a ovoli e a torciglione, raffigura la Natività di Gesù con la Madonna, San Giuseppe e due pastori inginocchiati accanto. Sullo sfondo si intravede a destra un'archittetura e a sinistra un ampio paesaggio digradante di colline e alberi. L'opera, dalla discussa attribuzione, fu eseguita per l'altare di destra 8intitolata a San Girolamo) dalla chiesa dei Santi Girolamo e Francesco alla Costa. Vasari attribuisce l'opera a Ridolfo del Ghirlandaio con queste parole: "Alle monache di S. Girolamo dell'ordine di S. Francesco de' Zoccoli, sopra la Costa di S. Giorgio, dipinse due tavole: in una è San Girolamo in penitenza, molto bello; e sopra nel mezzo tondo una Natività di Gesù Cristo". Il Borghini sulla scia di Vasari attribuisce a Ridolfo di Ghirlandaio la tavola, così pure Richa che vede la lunetta già spostata sopra l'altare di fronte, della Nunziata, e non su quello con S. Girolamo in penitenza; Follini Rastrelli la attribuiscono sempre a Ghirlandaio e la descrivono nella stessa posizione in cui la vede il Richa. La letteratura e i cataloghi del XIX secolo attribuiscono l'opera ad un maestro ignoto. Berenson la attribuisce al Sogliani. I Paatz ripropongono come autore Ridolfo del Ghirlandaio. Von Holst sostiene invece che si tratta di un opera di Francesco Granacci, paragonandola all'affresco di eguale soggetto che si trova al Monte Acuto nella Villa Blasi-Foglietti. Per la datazione lo Holst propone il 1520, data in cui fu eseguito l'affresco sopra citato. La lunetta nel 1802 era ancora in loco, nel 1808 fu allontanata da S. Girolamo e Francesco alla Costa; il Biadi descrive nella chiesa solo le due tavole raffiguranti San Girolamo e l'annunciazione senza le lunette. Fantozzi non vede più l'opera al suo posto. Nel 1850 giunse al chiostro grande 8Cappella dei Pittori) della SS.ma Annunziata da dove fu in seguito trasferita nel Convento. Passò poi all'Accademia di Pazza S. Marco da dove fu trasferita nell'Accademia del Disegno nel 1975
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900194758
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
- DATA DI COMPILAZIONE 1976
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0