visitazione
dipinto
ca 1575 - ca 1575
Soggetti sacri. Personaggi: Maria; Elisabetta. Figure maschili. Figure femminili. Animali: cane. Architetture: edificio a pianta circolare. Elementi architettonici: gradinata. Abbigliamento: abbigliamento all'antica
- OGGETTO dipinto
-
MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
-
ATTRIBUZIONI
Fei Alessandro Detto Alessandro Del Barbiere (attribuito)
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE In basso ai lati della composizione due figure muliebri seminude disposte a mo' di quinta. A sinistra una bambina, un putto nudo accanto ad un cane, poco dietro un vecchio barbuto e accanto altre figure. A destra due figure femminili, sullo sfondo si intravede un vecchio barbuto. Al centro l'incontro di Maria, Elisabetta e Sant'Anna. Nel fondo si vede un tempietto circolare. La Visitazione non ricordata dalle fonti e dalle guide locali, è ignorata dalla letteratura storico-artistiche. Intorno alla metà dell'ottavo decennio del '500 fu eseguita con ogni probabilità questa lunetta come ci fanno pensare i precisi elementi stilistici e il linguaggio devoto da questi inscindibile, che saranno individuati nell'esame dell'opera. Di non facile soluzione è il problema attributivo della tela. Va sottolineato che si tratta di un'opera di qualità modesta, molto rovinata nel secondo piano, che è quasi completamente illeggibile. Sicuramente l'artista va cercato tra quei pittori minori che esordirono nell'ambiente del Vasari, e precisamente tra quelli che lavorarono sotto le sue direttive nello studiolo. Antiche ascendenze rossesche e pontormesche affiorano filtrate dai linguaggi di un Foschi, di un Maso da San Friano, di un Portelli. L'ovale allungato e mesto della donna seduta sui gradini è affine a certe fisionomie tipiche del Foschi, e a questo proposito si confronti con il volto della Madonna nell'Immacolata Concezione del pittore in Santo Spirito. Nella nostra figura tale suggestione è arricchita di ricordi vasariani. Come non vedere nella donna che appena le sta dietro, intenta ad osservare l'incontro, nel volto che compare dietro le sue spalle e nella figurina del vecchio barbuto dipinto subito dietro, un ancor più diretto omaggio alle tipologie di Maso che di umori rosseschi si è sempre servito? Sicuramente il pittore avrà osservato le opere del Portelli, apprezzando certe sue piegature luminose, e del Martirio di San Romolo del 1557 in Santa Maria Maddalena dei Pazzi, si sarà ricordato per l'altra donna seduta di spalle in cui ripete la posa, il taglio della scollatura e la pettinatura di un'analoga figura di quell'opera. Comunque dobbiamo precisare che sia le lumeggiature sulle pieghe, sia la posa della figura di spalle, sono motivi che sovente ritroviamo nella produzione del Rosso Fiorentino, e ulteriormente elaborati da Vasari e dalla sua cerchia. La Predica del Battista del Vasari, raffigurata su un lato dello stendardo processionale della Compagnia di San Giovanni Battista, è esemplare per la presenza della donna di spalle. Soffermiamoci più attentamente su questa figura della Visitazione che sotto l'aspetto formale è distante da quella del Portelli e si avvicina a simili e ricorrenti scorrettezze di forma di Alessandro Fei detto il Barbiere. Si osservino a questo proposito i due artigiani seduti in primo piano nel pannello con l'Oreficeria dello Studiolo, il manigoldo inginocchiato nella Flagellazione del 1575 in S. Croce o i due apostoli in primo piano nell'Ultima Cena di S. Giovannino degli Scolopi. In tutte queste figure si ha la caratteristica posizione di spalle, così piatte che anche la contorsione del collo subisce un irrigidimento, e il braccio senza muscoli si allunga innaturalmente alla ricerca di un appoggio. Anche altri particolari stilistici della Visitazione rimandano alla produzione del Fei, che mi sembra l'esecutore di questa tela. Il pittore, sempre poco preoccupato di costruzioni anatomiche esatte, intenzionalmente esagera le forme del figlioletto nudo che si sostiene al cane, così vicino nella corporatura al Cristo alla colonna della Flagellazione. E l'avanbraccio gonfio e mal risolto nell'articolazione del gomito del vecchio barbuto, ha stretti legami con quelli dei torturatori della succitata tela. Nella Visitazione l'architettura, ormai illeggibile nei dettagli, ci offre ancora la possibilità di un confronto con altre costruzioni del pittore. Il tempietto circolare sul fondo al centro fa la sua comparsa nella Flagellazione e nell'affresco con San Domenico che resuscita il nipote del Cardinale Orsini nel chiostro grande di S. Maria Novella. Anche nell'Ultima Cena di San Giovannino l'arredo della stanza, la disposizione delle figure creano un effetto d'ambiente circolare. Il Fei sembra essere l'unico possibile esecutore, non solo per i dettagli stilistici e tipologici notati nel raffronto con le sue opere certe, ma anche per i richiami culturali, già rilevati all'inizio dell'analisi. Infatti Alessandro Fei come documentano le fonti studiò con il Foschi, con Maso da San Friano e col Portelli nella bottega di Ridolfo del Ghirlandaio. E la Visitazione è quasi una summa di citazioni dei testi di questi pittori. Evidente è anche il legame con l'ambiente vasariano, anch'esso era stato essenziale per la sua formazione
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
detenzione Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900193284
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0