assunzione della Madonna

dipinto ca 1572 - ca 1572

Soggetti sacri. Personaggi: Madonna. Figure maschili: Apostoli. Figure: angeli. Elementi architettonici: sarcofago. Abbigliamento: abbigliamento all'antica

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Fiorentino
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE In basso intorno al sepolcro gli apostoli inginocchiati osservano esterrefatti la scena della Vergine portata in cielo dagli angeli. Alla estremità destra della raffigurazione un personaggio in abiti contemporanei, forse il committente, rivolge lo sguardo verso i fedeli. Il Berti in una breve nota su alcune opere attribuite al Cavalori segnala anche l'Assunzione, a parere dello studioso eseguita dall'artista come la Pentecoste di Badia, negli anni tra il 1570 e il 1572, cioè al termine della sua carriera artistica. Nel 1973 il Pace attento a recuperare le poche opere rimasteci di alcuni pittori minori, che hanno lavorato allo Studiolo di Francesco I, non tralascia di ricordare e condividere la segnalazione attributiva del Berti per l'Assunzione del Cavalori. La lunetta è la più rovinata del ciclo mariano che decora la chiesa: risulta compromessa la lettura del gruppo celeste con Maria, gli angeli e il Padre Eterno, e di alcuni apostoli. Le evidenti citazioni dal Macchietti nell'impostazione movimentata della scena, negli effetti luminosi e nei particolari stilistici e tipologici di alcune figure, ci fa ritenere, con buona probabilità, che questo artista sia stato un modello importante per il responsabile all'esecuzione. L'impianto compositivo dell'Assunta, nel ravvicinato contatto tra la zona celeste e terrena, nella disposizione genuflessa degli apostoli, ricorda analoghe soluzioni compositive proposte dal Vasari nelle pale di S. Maria Novella e di S. Croce. La Pentecoste eseguita dal pittore nel 1568 per la chiesa francescana è particolarmente indicativa al riguardo e l'Assunta dell'Allori eseguita attorno al 1590 per la cappella Niccolini della medesima chiesa, ne chiarisce gli estremi sviluppi. Il Macchietti fu in stretto contatto col Vasari e la sua cerchia durante la decorazione di Palazzo Vecchio, a cui anche egli prese parte. In questo ambiente lavorò sotto la direzione del Vasari anche Michele Tosini, maestro di Girolamo. L'Assunzione risente in modo decisivo di questi contatti e interessi culturali. La presenza del volto barbuto del Padre Eterno è da considerarsi un retaggio della cultura tosiniana dell'autore. In quest'opera, che noi riferiamo ad una personalità vicina al Macchietti, è evidente dal punto di vista stilistico e tipologico da quel maestro. Si confronti a tal proposito la lunetta in esame con i Diecimila martiri di Michele Tosini nel Museo di San Salvi. La fisionomia dell'apostolo raffigurata all'estrema destra dell'affresco è pressochè identica a quella del personaggio alla sinistra dell'Imperatore; vicinissimi sono i profili del volto dell'apostolo a sinistra in secondo piano e quello del giovane martire in ginocchio in primo piano. Il Macchietti, secondo la testimonianza del Borghini, aveva eseguito per la chiesa del Carmine un'Assunta. Questa tavola, oggi irreperibile, sicuramente avrebbe permesso un fruttuoso confronto con l'Assunta della Confraternita. I modelli del Macchietti traspaiono soprattutto nel giovane apostolo in primo piano, ma un confronto con la Madonna in ginocchio nella Madonna della cintola, eseguita dal pittore per la chiesa di Sant'Agata, rende l'idea della raffinatezza formale e luministica che differenzia questo personaggio dell'apostolo. Va rilevato infatti che l'Assunzione appare dominata da forme un po' grossolane e in alcune parti la qualità del dipinto è davvero modesta
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900193282
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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