Vittoria
scultura,
ca 1908 - ca 1908
Trentacoste Domenico (1856/ 1933)
1856/ 1933
N.P
- OGGETTO scultura
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ATTRIBUZIONI
Trentacoste Domenico (1856/ 1933)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria d'Arte Moderna
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
- INDIRIZZO P.zza Pitti 1, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Si tratta del gesso originale della "Vittoria" in bronzo donata nel 1908 dallo Stato Maggiore della nave Regina Elena al comandante duca degli Abruzzi. Nel marzo del 1908 Leopoldo Notarbartolo, palermitano, ufficiale a bordo chiese a Trentacoste, a nome di tutti i colleghi, di "plasmare un ricordo di bronzo riguardante la nave, da offrire al duca degli Abruzzi, nel caso che egli sposi" (lettere di L. Notarbartolo a Trentacoste del 3/5/1908, GAM, Archivio Trentacoste, Racc. 2). Poichè però la data del matrimonio, e il matrimonio stesso, erano nell'incertezza, e il dono sarebbe stato in ogni caso offerto al duca al momento del suo sbarco dalla nave, fu lasciata piena libertà all'artista nell'ideazione del soggetto e nella sua realizzazione. Nell'agosto del 1908 il gesso era evidentemente ormai completo, perchè Notarbartolo invta Trentacoste a procedere alla fusione, lasciando in sospeso solamente l'iscrizione che sarebbe stata eseguita all'ultimo momento. secondo l'evenienza (lettere dello stesso a Trentacoste, 13/8/1908 e 3/9/1908). Il bronzo fu poi consegnato al duca degli Abruzzi nell'autunno del 1908, in occasione dello sbarco e non del matrimonio. Il fatto che la Vittoria rechi nelle braccia dei fiori, invece che dei rami di lauro, si può spiegare probabilmente proprio in base all'incertezza della sua destinazione. La scultura, che riecheggia chiaramente modelli di epoca ellenistica, viene riconosciuta da Enrico Corradini come una delle opere capitali del periodo "classico" di Trentacoste in cui l'artista unisce i due fondamenti "eterni" della scultura, potenza e bellezza (E. Corradini, "L'arte della potenza e della bellezza - Domenico Trentacoste", in "Vita d'arte", settembre 1910, pp. 97-98). Risponde quindi agli ideali dell'estetismo eroicizzante, carico di suggestioni "classiche", che è ormai diffuso nella pittura e scultura di questi anni, e di cui Trentacoste viene considerato, almeno dall'ala più estremista dei critici e intellettuali nazionalisti, come uno dei maggiori (e precoci) esponenti. In questa accezione si inserisce anche un tardo influsso liberty, presente soprattutto nello slancio e nella leggerezza della posa, nonchè nell'andamento sinuoso e avvolgente delle linee. Una buona fusione in bronzo della Vittoria si trova attualmente (1984) in una collezione privata a Firenze. Il gesso fu donato alla GAM nel 1933 da Fernanda Ojetti, erede fiduciaria dello scultore
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900193135
- NUMERO D'INVENTARIO Giorn. 4334
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 1984
- ISCRIZIONI su targhetta di ottone applicata al lato destro del piedistallo - n. 18 - a incisione -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0