deposizione
dipinto,
Personaggi: Cristo; San Giovanni; Maria Vergine; Maria Maddalena. Figure: angeli. Costruzioni: torri; città. Fenomeni naturali: nuvole
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Curradi Francesco Detto Battiloro (attribuito)
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE II 2 marzo 16O9/10 risulta tra gli esborsi del sodalizio di San Niccolò del Ceppo una spesa di "lire duegento ventisei e soldi XIII e denari 4 in questa tavola di pietà sopra deschi di nostra compagnia, pagati per mano di Giulio Naldini nostro provveditore a diverse persone, cioè lire ventuna a Matteo Maffei per braccia 5 di tela rossa e lire 37.6.8 a Giovan Battista e Vincenzo sassi legnaioli per cornìce e telaio e altro intorno a detto e lire 28.6.8 a maestro Polito metti dforo per doratura della cornice e lire 140 a messer Fratoeesco Churradi per pittura di essa in tutto lire 226.13.411. (ACSN, Entrata e Uscita 1588-1667,c.120v). Nel libro di Memorie del 1720 si ricorda che il 10 marzo 1609 (1610 secondo il computo moderno) "fu messa nella facciata sopra la porta principale di compagnia la tavola dov è Maria Vergine o col Signore deposto di Croce, con le 3 figure di mano di Francesco Curradi" (ACSN, Memorie" e"33)". La spesa fu sostenuta da numerosi confratelli tra i quali Francesco Segaloni, donatore della tavola dell'altar maggiore, Antonio Lupi" vecchi e il provveditore Giulio Naldini (ivi, e"34). Un tramite tra l'artista che tra l'altro aveva bottega ed abitava nel popolo di San Pier Maggiore e la confraternita potrebbe essere ricercato in Padre Vincenzo Puccini, di essa importante e munifico membro, in più occasioni in contatto col Curradi. Nel 1634 lo stesso Curradi fu pagato per "aver ridipinto le due nostre tavole, che (...) lire venti per la Pietà nella altra facciata" (ACSN Entrata e Uscita 1388-1667,c.307v). La tela rimase sulla controfacciata fino al 1820, quando fu sostituita dall'affresco di Giuseppe Servolini raffigurante S'Antonino che approva i Capitoli della, compagnia, e dal 1835 (ACSN, Inventario) al '63 (F.RONDONI) risulta trasferita in sagrestia alla parete di faccia entrando". In seguito, prima del 1926 (quando viene descritti ta dal Marangoni) fu spostata sulla parete sinistra del vestibolo, e in questa posizione rimase sino a quando fu asportata in seguito ai danni subiti dall'alluvione del 1966. Il Cinelli (1677 P.393) attribuisce per primo l'opera al Curradi, ma la menzione è ripresa solo dai Paatz ( IV,1 952,p.394 e p.397 nota 9), anche se con formula dubitativa.Il "Rondoni (1863) e il Marangoni (1926) ascrivono l'opera ,"agli scolari dell'artista. La tela nella parte inferiore è una libera copia dalla Deposizione di fra Bartolomeo della Galleria Palatina, ma presenta in più rispetto all'originale la parte superiore con il Calvario, la città e gli angeli. Questo brano, per quanto mal leggibile a causa deile condizioni della tela, insieme al volto del San Giovanni dalla tipica fisionomia curradiana, appaiono le parti più originali ed interessanti del quadro
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900190280
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
- DATA DI COMPILAZIONE 1984
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0