San Giovanni Battista
statua,
1387 - 1390
Piero Di Giovanni Tedesco (notizie 1386-1402)
notizie 1386-1402
n.p
- OGGETTO statua
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ATTRIBUZIONI
Piero Di Giovanni Tedesco (notizie 1386-1402)
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Andrea Pisano, Scuola
Zanobi di Bartolo
Francesco Di Neri Detto Sellaio
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo dell'Opera del Duomo
- LOCALIZZAZIONE Palazzo dell'Opera del Duomo
- INDIRIZZO piazza Duomo, 9, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La statuetta in esame è stata identificata dalla critica come una delle sedici, ora conservate al Museo dell'Opera del Duomo, provenienti dal portale maggiore della cattedrale, nel quale erano collocate, come vediamo dal disegno del Poccetti , nelle nicchie degli strombi laterali. Le statuette del portale sono citate dal Vasari come opera di Andrea Pisano. La critica successiva non è concorde nell'attribuzione. Dall'analisi attenta fatta da Brunetti e Kreytenberg, sulla base delle ricerche documentarie pubblicate dal Poggi, sappiamo che in queste nicchie nell'arco di pochi anni si susseguirono due serie di statuette. La prima serie, comprendente sedici figure, ossia i dodici apostoli e altri quattro santi, fu commissionata a Francesco di Neri Sellaio tra il 1362 e il 1367 e tra il 1376 e il 1377, in un primo tempo tempo in aggiunta alle statuette di ambito arnolfiano che decoravano il portale dai primi del Trecento, poi in sostituzione completa delle medesime. Alle serie del Sellaio collaborò per una scultura anche Simone Talenti. Circa dieci anni dopo le statuette furono sostituite da una serie analoga commissionata dall'Opera del Duomo a Piero di Giovanni Tedesco, che la portò a termine tra il 1387 e il 1390. Il Poggi nel pubblicare i documenti e le statue giunte all'Opera del Duomo dal Bargello e dalla Villa della Petraia che identificava come quelle facenti parte della decorazione del portale, non si pose il problema attributivo del gruppo. Le undici statuette del Bargello dalla critica ottocentesca erano generalmente riferite all'ambito di Andrea Pisano. L'attribuzione di questo ciclo di statuette a Piero di Giovanni Tedesco risale al Kauffmann, che vi vede una sostanziale omogeneità di mano; Kauffmann riconobbe il ciclo realizzato da Francesco Sellaio nella serie delle statuette dei pinnacoli delle finestre del coro. Il Wundram ritiene invece che il ciclo oggi nei depositi dell'Opera sia da considerare opera di Francesco di Neri Sellaio, riscontrandovi omogeneità di mano, ma anche una progressiva maturazione, dovuta al lungo arco di anni nel quale l'artista lavorò. Secondo lo studioso anche la differenza delle cifre pagate a Piero di Giovanni tedesco e il confronto con i compensi per altre sculture della facciata rafforza questa ipotesi. La Brunetti le riferisce nella totalità a Piero di Giovanni Tedesco. Toesca riscontra la mano di Piero di Giovanni solo in alcune. Kreytenberg sulla base soprattutto di confronti stilistici ritiene di poter attribuire con sicurezza l'intero gruppo all'artista tedesco con l'eccezione di una statuetta (Bargello Sculture 125) identificata con San bartolomeo entrata a far parte del gruppo per ragioni ignote, appartenendo al ciclo di Francesco Sellaio. Un esame ravvicinato delle sculture dei pinnacoli delle finestre del coro conferma in parte l'attribuzione di esse al Sellaio e al Talenti e il loro spostamento. I motivi per i quali le sculture furono sostituite in così breve ciclo di anni sono da ricercare in ragioni di moda. Dal punta di vista iconografico i santi non sono chiaramente e con sicurezza identificabili: il Kreytenberg e la Brunetti hanno avanzato alcune ipotesi in base alla capigliatura, la barba e l'atteggiamento. La figura in esame potrebbe identificarsi con San Giovanni Battista, secondo l'odentificazione del Kreytemberg per ragioni iconografiche, indossa infatti una veste a brandelli che può essere indicativa della lunga permanenza nel deserto, e stilistiche. Si presenta infatti come una delle sculture più mature in senso gotico rispetto all'intero gruppo. Per San Giovanni Battista Piero di Giovanni Tedesco fu infatti saldatoil 3 marzo 1390
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900188406
- NUMERO D'INVENTARIO Bargello Sculture 256
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 2008
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0