assunzione della Madonna
vetrata,
ca 1404 - ca 1405
Ghiberti Lorenzo (attribuito)
1378 ca./ 1455
Niccolò Di Piero Tedesco (attribuito)
/ 1412-1415
Vetrata circolare composta da ventotto pannelli
- OGGETTO vetrata
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ATTRIBUZIONI
Ghiberti Lorenzo (attribuito): disegnatore
Niccolò Di Piero Tedesco (attribuito): esecutore
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L’occhio centrale che fu il primo dei tre tondi di facciata ad essere eseguito; già nel 1936, quando gli operai ne ordinavano la ruota marmorea, si cercava un buon vetraio che lo lavorasse (cfr.Poggi, 1909, pp.LXXX-LXXXI). Il 24 ottobre 1404 il capomastro Giovanni d’Ambrogio veniva incaricato di sorvegliare che la vetrata si continuasse come era stata cominciata e nel novembre se ne fissava il diametro (cfr.Poggi, 1909, p.LXXXI). Il 10 dicembre del medesimo anno è documentato una stanziamento di 20 fiorini al maestro vetraio Niccolò di Piero “pictori” per un disegno di tale vetrata (Poggi, 1909, doc.516). In altri stanziamenti fatti al vetraio Niccolò di Piero Tedesco vengono nominati anche Francesco di Giovanni detto il Lastra ed Angiolo di Lippo che probabilmente collaborarono con lui nell’esecuzione della vetrata (Poggi, 1909, doc.519 e 521 rispettivamente del 25 e del 30 giugno 1405). L’opera doveva essere compiuta e messa a posto nel giugno 1405 essendo documentati in tale periodo dei pagamenti per l’armatura di ferro (Poggi. 1909, doc.519 e 521). Il disegno definitivo fu dato da Lorenzo Ghiberti, come egli stesso dichiara nei suoi Commentari “Disegnai sulla facciata di Santa Maria del Fiore, nell’occhio di mezzo, l’Assunzione di Nostra Donna e disegnai gli altri (che) sono dallato” (edizioni Molisani, 1947, p.47); quindi il pagamento a Niccolò di Piero “pittore” (Poggi, 1909, doc.517) riguarda evidentemente la fornitura di un cartone non utilizzato dell’Opera. Da ricordare che l’Assunta, secondo un progetto poi non realizzato avrebbe dovuto risultare l’ultima scena di un ciclo di nove storie dedicate alla Vergine, che dovevano svolgersi negli occhi della navata maggiore (Poggi, 1909, doc.549, 550). Numerose e diverse le opinioni degli studiosi che si sono occupati in questa vetrata. Il Poggi, nel 1909, curò la pubblicazione completa dei documenti ad essa relativi e per primo avanzò l’ipotesi che il Niccolò di Piero “pittore” citato nel doc.517 fosse da identificarsi con Niccolò Gerini il cui disegno, pur ricompensato, non era piaciuto all’Opera che dette l’incarico di rifarlo al Ghiberti (Poggi, 1909, p.LXXXI e ib. nota l). Per il Toesca (1920, p.4 n.2) la figura della Madonna mostra una certa durezza che potrebbe far pensare alla collaborazione del Ghiberti con un altro artista non meglio precisato. L’opinione del Poggi è condivisa dal Crispolti (1937 pp.409, 410) e dal Planiscing (1949, p.76), mentre la Van Straelen (1938 pp.53-54) ritiene che il Niccolò di Piero Tedesco, definito qui “pittore” per sottolineare il fatto che venne pagato non per l’esecuzione, ma per il progetto della finestra, poi tralasciato in favore del cartone ghibertiano, lo studioso si dilunga poi nella descrizione della vetrata, esaltando l’espressività dei volti e la buona collocazione parziale delle figure e ricorda inoltre come l’unico precedente fiorentino con lo stesso tipo di composizione centrale sia la vetrata di Andrea Bonaiuto in Santa Maria Novella. Inaccettabile l’ipotesi del Goldschneider (1949, p.153) che ritiene più tardi i tre occhi della facciata. Krantheimer (1956, p.54), parlando delle influenze senesi e francesi sullo stile del Ghiberti pensa che egli abbia avuto come modello della vetrata l’Assunta di Bartolo di Fredi,dipinto nel 1388 per l’Altare di Montalcino. Il Salmi (1955, p.147 e 1956 p.223) accenna ad un influsso stilistico di Mariotto di Nardo (soprattutto nei volti degli angeli per la loro fissità espressiva) nonché di Niccolò Gerini e di Lorenzo Monaco, che si rivelava, a detta dello studioso, nei ricchi drappeggi delle figure e negli angeli sottili, snelli e agili. I legami con Mariotto di Nardo (in diversi progetti della bordura) e con Lorenzo Monaco ( per l’impronta drammatica e visionaria) sono confermati anche dal Marchini (1978, pag.543) che ricorda inoltre come il motivo delle stelle trapunte nel manto della Vergine sia ripreso dal Nardo di Cione (1956 p.38). Secondo Boskovitz (1958, p.24 e 19 e 1975 pp.141, 391) l’occhio di Assunta è talmente vicino allo stile di Mariotto da far supporre che sia stato frutto di un lavoro comune tra l’anziano maestro col giovane Ghiberti
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
detenzione persona giuridica senza scopo di lucro
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900188099
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 1983
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DATA DI AGGIORNAMENTO
1989
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0