ostensorio - bottega fiorentina (sec. XIX)
ostensorio
1885 - 1885
Ostensorio a sole. Base a sezione triangolare poggiante su volute sulle quali insistono, mascheroni e, sopra, tre angeli a tutto tondo; le tre facce, recano cartigli accartocciati con iscrizioni e stemmi. Nodo sferico collegato al fusto da tre volute a giorno; decorato da tre cherubini e da altrettanti cartigli ovali raffiguranti, a rilievo, una croce, una fiamma, un'ancora. Sopra altro nodo, a balaustro, con baccellature, cornici perlinate e ghirlande. Nella mostra, teca circolare cinta da cornice di 22 ameti-ste incastonate e da nuvole con sei cherubini; raggiera dorata a doppio ordine di fasci. Custodia in Legno ricoperta in pelle rossa, impressa a oro con la Lettera U coronata
- OGGETTO ostensorio
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MATERIA E TECNICA
argento/ fusione/ sbalzo/ cesellatura
- AMBITO CULTURALE Bottega Fiorentina
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nell'attuale tesoro della Misericordia, impoverito dei suoi pezzi più antichi dalle alienazioni della fine del Settecento (1799), questo ostensorio di Umberto I e il calice di Pietro Leopoldo sono gli oggetti di maggior pregio e prestigio. Non manca dunque, data la dignità del donatore, una precisa documentazione relativa all'occasione di questo dono reale. Secondo una tradizione inaugurata proprio da Pietro Leopoldo nel 1777, Umberti I fu inviato a partecipare come festaiolo alle celebrazioni di San Sebastiano del 20 gennaio 1885. Ma già in precedenza, come ricorda il Torricelli, egli aveva dimostrato nei confronti dell'Arciconfraternità i suoi "sentimenti di consenso e di simpatia" (TORRICELLI, La Misericordia di Firenze attraverso i secoli, 1975, p. 163). Tuttavia alla festa solenne del patrono il re non intervenne di persona, delegando a rappresentarlo il Principe Tommaso Corsini, Senatore del Regno e Sindaco di Firenze (TORRICELLI, op. cit.,p.l64). Nei libri di ricordi ci si affretta a registrare il fastoso evento, ma soprattutto a descrivere minuziosamente l'ostensorio, la sua tipologia, il suo peso, il suo valore. Ne ricaviamo, così, oltre alle caratteristiche tecniche, alcune notizie utili che ne definiscono meglio la sua manifattura. Ci si aspetterebbe infatti di trovarvi la marchiatura ufficiale dell'argento stabilita con la recente legge del 1872 (Bargogni, 1976, pp. 18-19) mentre è invece privo di qualsiasi punzone. Da una stima (A.M., Eredità 211) risulta che si tratta di argento al terzo titolo, della bontà di 800 millesimi. Al contrario resta ignoto il nome dell'argentiere che lo eseguì: sappiamo solo che era fiorentino, poiche nella lettera di ringraziamento inviata dalla Misericordia al re pochi giorni dopo la ricorrenza di San Sebastiano si parla del "regale dono" come "opera in cui l'arte fiorentina si mostra memore dell'antico magistero" (A.M., Aa 2 Ricordi, c. 69). Ma soprattutto, lo sconosciuto e capace artefice dell'ostensorio sembra "memore" del repertorio decorativo della tradizione orafa cittadina, accostando con sapiente equilibrio compositivo, figurine di angelo neoquattrocenteschi, mascheroni di gusto manierista, cherubini barocche, ancora, festoni, ghirlande e perline di stile neoclassico. Un uguale impegno e capacità tecnica dimostra l'esecuzione del rilievo, curata nei minimi particolari, con aggetti pronunciati e profondi sottosquadri che animano la superficie di contrastanti effetti luministici
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900186957
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
- ISCRIZIONI sullo stemma su una faccia della base - R. M - lettere capitali -
- STEMMI sul coperchio - corporativo - Stemma - Arciconfraternita della Misericordia - vedi foto
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0