veduta del porto di Livorno

dipinto 1761 - 1761

Si intravedono sulla sinistra le strutture di una città marinara, Livorno, un mare increspato con piccole onde regolari che sostiene un grande galeone con le vele gonfie al vento, altre imbarcazioni navigano nella rada. Al centro la scena è popolata di personaggi vestiti alla foggia turca e dalla presenza di merci tra le più disparate ed esotiche, dal pappagallo in gabbia, ai forzieri, alle varie suppellettili in metalli preziosi, alla dovizia di perle e coralli che traboccano dai vari colli. Sulla destra la composizione è imperniata sulla visione della gente del porto intenta ai lavori quotidiani. Alcune barchette da carico entrano sotto il fornice di una massiccia architettura di torri

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Zocchi Giuseppe (1711 Ca./ 1767): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo dell'Opificio delle Pietre Dure
  • LOCALIZZAZIONE Opificio delle Pietre Dure
  • INDIRIZZO Via degli Alfani, 78, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto fa parte di una serie di quattro “Vedute di porto” i cui pagamenti risultano saldati in due successive rate, nel marzo 1761 e nel settembre dell’anno successivo (Archivio di Stato di Firenze, Guardaroba Mediceo, filza 114, cc. 10, 34). Lo Zocchi riesce qui ad abbandonare la stringatezza di racconto ed il vago didascalismo che ha caratterizzato le sue serie precedenti de “Le ore del giorno”, “Le età dell’uomo”, “Le Arti”, per lasciarsi andare con inconsueta libertà inventiva e narrativa alla rievocazione luminosa e commossa della vita di un porto, tanto da lasciare attrarre, in tutte le composizioni di questa piccola serie, dalla esotica presenza degli orientali avvolti in sgargianti caffettani, tutti presi nella contrattazione di affari misteriosi, elemento esotico, questo che suona anche come attestato di omaggio ai fiorenti traffici che il porto di Livorno riuscì a concludere con l’Oriente nel periodo lorenese. Da notare infine che i brani di conchiglie e coralli che appaiono sparsi diffusamente a terra tra le merci di imbarco, sono gli sessi che lo Zocchi andava sperimentando, proprio in quegli anni, con ben maggiore specificità, come tema dei suoi modelli ad olio da tradurre in piani decorativi in commesso di pietre dure
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900170228
  • NUMERO D'INVENTARIO 964
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Opificio delle Pietre Dure
  • ENTE SCHEDATORE Opificio delle Pietre Dure
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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