cofanetto - manifattura tedesca (sec. XVII)
Pur nelle sue dimensioni relativamente modeste, il cofanetto esprime un senso di notevole monumentalità, data sia da una rigorosa e complessa struttura architettonica che dalla ricchezza e varietà degli ornamenti. Si tratta infatti di una struttura in ebano che, nelle specchiature visibili sul basamento, sui fianchi e sul coperchio, presenta ben 28 placchette di lapislazzuli dipinte con miracoli di Cristo. Nell’intervallo tra l’una e l’altra sono inseriti sui due lati lunghi, simboli cristologici eseguiti su diaspro di Sicilia. Infine sul coperchio, è applicata una statuetta, forse Pallade, raffigurante una donna giacente, dotata di elmo ma priva, attualmente, dei simboli che in origine, dovevano far riferimento al significato allegorico della figuretta. Particolarmente graziose e vivaci le scene dipinte sulle placche che mostrano una vena narrativa sintetica ed espressionistica
- OGGETTO cofanetto
-
MATERIA E TECNICA
bronzo/ doratura
legno di ebano/ intaglio
lapislazzuli/ pittura
- AMBITO CULTURALE Manifattura Tedesca
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo dell'Opificio delle Pietre Dure
- LOCALIZZAZIONE Opificio delle Pietre Dure
- INDIRIZZO Via degli Alfani, 78, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE l cofanetto si trovava già nel 1624 fra gli arredi medicei della Villa del Poggio Imperiale. La tipologia generale di questo prezioso oggetto, eseguito con una salda struttura architettonica, la fattura del bronzetto di coronamento e la vivacità delle storiette dipinte, trovano notevoli analogie stilistico-compositive in lavori di manifattura tedesca, quali, ad esempio, un cofanetto eseguito ad Augusta, datato 1631 ed oggi conservato presso il Rijksmuseum di Amsterdam. Mentre in Italia il genere della pittura su pietra che, manieristicamente, unisce i due concetti di artificio e natura, si sviluppa soprattutto in opere a se stanti, spesso riunite in vere e proprie collezioni (vedi quella di Cosimo II de’ Medici) in ambiente germanico troviamo molto più diffusa l’applicazione di questi lavori a stipi, cofani ed altre suppellettili prodotte dalle locali botteghe di ebanisti. La voga artistica del dipinto su pietra tocca l’apice dello sviluppo nella prima metà del ‘600
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900170194
- NUMERO D'INVENTARIO 670
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Opificio delle Pietre Dure
- ENTE SCHEDATORE Opificio delle Pietre Dure
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0