gruppo scultoreo,
ca 1785 - ca 1785
Filippo Tagliolini (attribuito)
(Fogliano di Cascia, 1745 – Napoli, 1809)
Un gruppo raffigurante un orso e una scimmia seduta contornati da putti e barboncini; base di legno intagliato e dorato
- OGGETTO gruppo scultoreo
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MATERIA E TECNICA
biscuit/ pittura/ doratura
- AMBITO CULTURALE Reale Fabbrica Ferdinandea
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ATTRIBUZIONI
Filippo Tagliolini (attribuito): scultore esecutore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo delle Porcellane
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
- INDIRIZZO P.za Pitti, 1, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo gruppo, chiamato "La scuola degli orsi", appartiene a un genere definito 'bernesco', comprendente di solito figurine vestite alla moda del tempo e le famose 'panchine' nochè figure di animali, in genere di carattere burlesco. Nell'inventario della fabbrica, compilato dal Venuti il 12 agosto 1879, sono menzionati "gruppi antichi detti berneschi" e biscuit del fondo bernesco sono anche citati negli inventari di vendita della fabbrica del 1807. Benchè non sia possibile identificare con esattezza l'autore del gruppo, è probabile che si tratti del capo del modellatore Filippo Tagliolini: la somiglianza della composizione con la terracotta siglata "FT" esposta alla mostra napoletana del 1979, rende plausibile questa attribuzione. Le figure degli animali sono inoltre molto simili a quelle rappresentanti le quattro "Arti Liberali" del Museo di Capodimonte. Da un documento del 5 maggio 1790 sappiamo che questo gruppo, insieme ad altre porcellane di Napoli, faceva parte della collezione privata della granduchessa Maria Luisa, moglie di Pietro Leopoldo di Toscana. Questo avvalora l'ipotesi che esso fosse compreso fra i doni recati da Ferdinando IV di Borbone in dono ai sovrani toscani in occasione del suo viaggio a Firenze del 1785. Dai documenti sappiamo che i sovrani napoletani sbarcarono a Livorno nel settembre 1785. Un biglietto del 17 settembre 1785 riferisce: "S.A.R. desidera che G.B. Moggi, primo Guardaroba, mandi al Real Palazzo di Pitti le tre note casse di porcellane venute di Livorno" (ASF, IRC 2116). Inoltre il Minieri Riccio riporta: "in questo stesso mese di aprile (1785) il pittore Francesco Cipullo e il magazziniere Eustachio d'Emilio domandarono di accompagnare in Toscana le balle in cui stavano riposte le porcellane che il re e la regina portavano seco nel prossimo viaggio per la Toscana, tanto quelle per il loro servizio, tanto quelle fatte lavorare per farne doni ...". E ancora: Eustachio d'Emilioil il 26 dicembre 1785 ottenne la gratificazione di ducati 100 per aver imballato le porcellane in occasione del viaggio in Toscana. Non è da escludere che il nostro gruppo facesse parte di un sontuoso centrotavola, sul tipo di quello raffigurante la "Caccia degli Orsi" conservato nel Museo Nazionale di Capodimonte ed eseguito sempre dalla Real Fabbrica Ferdinandea nel 1789, con in origine centoquattordici biscuits. Certamente La scuola degli Orsi apparteneva alla granduchessa Maria Luisa e pertanto possiamo ipotizzare che sia giunto nella Reggia di Palazzo Pitti nel 1785. La base in legno dorata è coeva e riprende nel motivo decorativo le foglie della ghirlanda sorretta dai putti. Questa tipologia di base era destinata a composizioni di particolare pregio
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900162641
- NUMERO D'INVENTARIO OdA Pitti 41
- ENTE SCHEDATORE Le Gallerie degli Uffizi
- DATA DI COMPILAZIONE 1983
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2010
2023
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0