Giuseppe e i fratelli al pascolo

miniatura, ca 1500 - ca 1524

Iniziale a fondo oro, con corpo rosso ornato da motivi a filigrana bianca con cornice interna in arancio e profilo esterno in rosso con un motivo risparmiato a ovoli e dentelli. L'iniziale è ornata esternamente da foglie di acanto in verde e azzurro, con fogliette e rosette in rosso. Nel campo interno, sullo sfondo del cielo azzurro con monti azzurri e con la campagna verde, dove sono raffigurati gli edifici di una città, in celeste, grigio e arancio, è raffigurato Giuseppe, a sinistra, con cappello viola, veste azzurra, capelli biondi, che ha in mano un bastone ocra con cui regge un cestino dello stesso colore con dentro un sacco bianco. A destra sono presenti alcune pecore bianche con un cane arancio dal collare rosso. In primo piano, attorno al pozzo marrone e ocra, sul prato verde con pietre in bianco e marrone, su cui giace anche un cane bianco, sono raffigurati i fratelli di Giuseppe, con capelli biondi e castani, copricapo in bianco, rosso, giallo e marrone, farsetti in giallo, arancio e azzurro, mantelli rossi, calze in rosso, verde, azzurro (a sinistra) e arancio (a destra) e con calzature ocra, tre dei quali hanno in mano un bastone dello stesso colore...(continua in annotazioni)

  • OGGETTO miniatura
  • MISURE Altezza: 24.5 cm
    Larghezza: 24 cm
  • ATTRIBUZIONI Eustachio Fra (1473/ 1555)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo dell'Opera del Duomo
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo dell'Opera del Duomo
  • INDIRIZZO piazza del Duomo, 9, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Attribuito dal Milanesi (1850) a Frate Eustachio (per le notizie relative al pittore, cfr.scheda del codice M25). L'attribuzione è fatta dal critico in base ai documenti di pagamento relativi all'attività di Frate Eustachio come miniatore per l'Opera del Duomo, pervenutaci dall'Archivio dell'Opera con le date 1519; 1521; 1525; 1528, e per motivi stilistici. L'attribuzione è confermata dalla Levi D'Ancona (1961) e dalla Arancini Ciaranfi (1970). La prima ritiene relativo al nostro codice il documento del 5.10.1521 che riporta anche il nome dello "scriptor", Don Filippo di Pulidoro. A mio giudizio lo stile di questo antifonario è affine a quello dell' M25, e rivela, allo stesso modo, un notevole interesse per il paesaggio per gli interni, ma scarso senso della prospettiva e del chiaroscuro, specie nella rappresentazione della figura umana. Ma è assai pregevole l'originalità e la ricchezza delle decorazioni sia nel campo di ciascuna iniziale, sia nel margine delle carte. Il soggetto rappresentato nelle iniziali istoriate di questo codice fa presupporre che questo sia la continuazione del codice D n° 8, attribuito a Monte di Giovanni (cfr.scheda relativa) nelle cui iniziali sono raffigurate, come nell' E 24, storie della Genesi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista pubblica/ecclesiastica
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900161205-1.2
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1985
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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