carrozza di Busi Francesco e Dani Lorenzo bottega (primo quarto sec. XIX)
CARRO: carro a due colli in ferro e legno scolpito e dorato su fondo rosso con grandi rapporti in bronzo dorato come i grifi della parte anteriore. Sale di ferro e grasso con buccole alle ruote di metallo cesellato e dorat o. I raggi delle ruote rossi e dorati sono scanalati e dorati da motivi fo gliacei. Il sedile per il cocchiere è sorretto da sinuosi bracci riccament e scolpiti da motivi decorativi diversi ed è ricoperto di velluto di seta liscio verde guarnito da tre ordini di frangia di seta gialla e argento do rato e nappe con anima di legno rivestite degli stessi materiali. E' arric chita da otto napponi della stessa frangia sorretti da cordoni a grillotti in seta e argento filato e dorato tenuti negli spigoli da quattro teste d i leone in bronzo dorato. La pedana orna di un motivo floreale e a volute lavorato a giorno reca dipinta sul fondo oro una "Fama alata". Nella parte posteriore il piano ed il montatoio degli staffieri sono ricoperti in mar occhino ed in velluto verde liscio mentre una serie di stole con nappe a g rillotti in seta e argento dorato ornano la cassa
- OGGETTO carrozza
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MATERIA E TECNICA
cuoio/ pittura
bronzo/ doratura
CRISTALLO
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MISURE
Profondità: 200 cm
Altezza: 320 cm
Larghezza: 530 cm
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ATTRIBUZIONI
Busi Francesco E Dani Lorenzo Bottega (notizie 1821-1850)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo delle Carrozze
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
- INDIRIZZO Piazza de' Pitti 1, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La carrozza, come quelle alle schede con foto A.F.S. n. 249187 e con foto A.F.S. n. 249179, fece parte di un programma di rinnovamento dei mezzi di trasporto da gala e cerimonia volute dal Granduca Ferdinando III in seguit o al suo ritorno a Firenze nel 1815. Il progetto prevedeva l'esecuzione di una berlina per il Granduca e quattro berline per i vari dignitari di cor te, da eseguirsi una l'anno a partire dal 1818. La prima realizzazione è l a presente carrozza, quella granducale. L'esecuzione fu affidata ad un'équ ipe di artigiani, che, pur avendo botteghe diverse, si associarono per por tare avanti l'impegnativo progetto, come si può constatare dalle convenzio ni da loro firmate con il Balì Martelli responsabile del dipartimento del Cavallerizzo Maggiore (Imperial Regia Corte Lorenese n. 2498, inserto n. 8 0). Si trattava dei valigiai Busi e Dani, Nenciolini e Giorgetti, le cui b otteghe assorbivano la maggior parte delle commissioni granducali nel loro particolare settore, come testimonia la documentazione d'archivio. Costor o si assunsero la responsabilità di tutto il lavoro organizzando l'esecuzi one fra i bronzisti Cicci e Gori, l'intagliatore Paolo Sani, il verniciato re Sborgi, i doratori Casati e Favi, il corazziere Salimbeni, il cassaio C ontini, il magnano Ravanelli, il vetraio Arancini, il pittore Marini, lo s pinettaio Mazzuoli e il fornitore di velluti e tappeti Podestà. Il progett o d'esecuzione, illustrato da un disegno ben conservato, fu approvato il 2 9 luglio 1817 (vedi doc. precedente): la spesa totale fu di 7500 zecchini, comprendendo la fattura di una muta di finimenti da gala per sei cavalli. La berlina con i suoi finimenti fu consegnata alle Scuderie Granducali il 30 giugno 1818 (vedi doc. precedente). La carrozza è un vero gioiello di eleganza e raffinatezza: sia strutturalmente che per la scelta dei motivi decorativi, essa è un tipico manufatto del suo tempo : si vedano in modo p articolare le varie tipologie di motivi a meandro fitomorfo realizzate in bronzo dorate, oppure dipinte; il motivo delle "fame" alate, sia quelle re alizzate a tutto tondo sostenenti la corona sul ciclo della cassa, sia que lle dipinte a mo' di bordo sui fondi della cassa; i draghi alati che soste ngono la cassa sul carro. Di particolare interesse, a questo proposito, è anche il rivestimento interno, con galloni e passamanerie di sofisticata f attura e notevole pregio per la profusione di filo d'oro e seta: ricorrono anche su di esse motivi a meandro fitomorfi , alternati a decorazioni geo metriche e floreali. Tutta la decorazione esterna è rivolta a celebrare la figura del Granduca: il fregio sui fondi, con tralci e quercia, simbolo d el potere, il motivo dei grappoli d'uva scolpito sul carro, simbolo di fec ondità e generosità; le pitture sui fondi, eseguite dal pittore Marini, le quali sono rivolte a palesare la continuità fra la stirpe dei Medici e qu ella dei Lorena. Queste particolari raffigurazioni, sebbene siano di fattu ra modesta, si notino le incertezze prospettiche, la rigidità delle figure , le ingenue composizioni, danno armonia a tutto l'insieme, conferendo, pe r mezzo di tonalità pacate, una vivacità austera alla carrozza. Bisogna, p oi, immaginare la berlina corredata della sua muta di finimenti, andata pu rtroppo perduta, ma di cui sono testimonianza il disegno citato e la docum entazione d'archivio: essa era in cuoio ricoperto di marocchino rosso ed i mpunturata di bianco: aveva borchie e fibbie in bronzo dorato ed era compl etata da guidami, accessori, nappe, pennacchi di seta verde, gialla e filo d'oro
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900160466
- NUMERO D'INVENTARIO Carrozze, finimenti, bordature 38
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 1983
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2010
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0