autoritratto di Bernardo Celentano

dipinto, 1856 - 1857

Ritratti. Personaggi: Celentano Bernardo. Abbigliamento: veste

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Celentano Bernardo (1835/ 1863): esecutore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria degli Uffizi
  • LOCALIZZAZIONE Corridoio vasariano
  • INDIRIZZO piazzale degli Uffizi, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Secondo la testimonianza del nipote Pasquale (figlio di Luigi Lubrano e Maria, sorella del Celentano), questo autoritratto fu donato dalla madre del pittore, dopo la morte di quest'ultimo, ad Emanuele Caggiano (1837-1905), scultore pugliese allievo all'Accademia di Napoli, vincitore nel 1859 di una pensione governativa che gli aveva permesso un soggiorno presso il Duprè a firenze; a conferma che tra il Caggiano e la famiglia Celentano intercorsero rapporti amichevoli. Questo si può ricordare che fu proprio questo scultore a modellare, per il monumento funebre inaugurata nel 1885, il busto del pittore, fuso in bronzo dal Masuelli (cfr. P. Lubrano-L. Celentano, Bernardo Celentano. Conferenza letta nella Regia Accademia di Belle Arti in Napoli. Il 4 novembre 1892, p. 23 in nota). Il 22 luglio del 1907 la vedova del caggiano, Anna Bosco Lucarelli, dopo aver proposto alle Gallerie Fiorentine, su consiglio del Ricci, Direttore Generale delle Belle Arti, l'acquisto del dipinto per lire quattromila, inviava in visone a Firenze il ritratto, la cui autenticità era garantita da un biglietto autografo di Pasquale Lubrano, che permette appunto di ricostruire la vicenda precedente del quadro. La trattativa si protrasse fino a tutto il mese seguente, poichè il Ferri, allora Direttore degli Uffizi, voleva dimezzare il prezzo che gli appariva eccessivo, sia perchè si trattava di un'opera giovanile, sia perchè ne giudicava "molto relativo" "il pregio intrinseco"; la proprietaria d'altra parte era risoluta a non scendere più di cinquecento lire sulla richiesta, ricordando come avesse già rifiutato di vendere l'opera ad un mercante tedesco a Roma per lire duemilaseicento, e soprattutto fiduciosa nel sostegno del Ricci. Ma sarà appunto un telegramma di quest'ultimo al Ferri, che chiedeva un parere su una valutazione finale di lire duemilacinquecento, a decidere l'esito della trattativa: il Ricci lasciava infatti alle Gallerie completa libertà" sia nell'opportunità di acquisto che nella convenienza del prezzo". Il sette settembre la Bosco Lucarelli accettava di vendere il quadro per lire duemila, firmando il 21 ottobre l'atto definitivo (le lettere sono tutte in A.G., Arte 693). Il dipinto è datato con certezza al 1857 dal Biancanale, che così lo descrive "per quanto la posa sia quella rituale per un autoritratto, pure vi è dipinto con un disegno assai inciso e quasi duro, un carattere attento e malinconico, un volto dal mento volitivo e forte". Il Biancanale infatti inserisce il dipinto in un gruppo di ritratti posteriori al viaggio fiorentino del '56, nei quali il pittore testimonia il progressivo distaccarsi dai modelli fiamminghi ed olandesi che lo avevano atratto in precedenza, per sviluppare attraverso gli studi compiuti appunto a Firenze e poi nel '57 soprattutto a Venezia - una tecnica più libera e varia nel cromatismo, e più attenta all'interpretazione espressiva del modello. In due lettere scritte da Venezia in data 24 e 29 novembre 1856 Celentano allude ad una maglia di lana rossa, acquistata per resistere al freddo durante le lunghe soste di cinque o sei ore nelle Gallerie; e la stessa maglia amava indossare durante un ritorno a casa nel marzo del 1857, secondo la testimonianza del fratello Luigi, che racconta come "coperto di quella sola maglia rossa comprata a Venezia, compariva all'alba come un folletto dinanzi al padre già desto" (cfr. L. Celentano, Notizie e lettere intime di Bernardo Celentano, 1883, pp. 226-228, p. 250). Questo particolare biografico, apparentemente marginale, potrebbe convalidare la datazione fra gli ultimi mesi del '56 e i primi del '57 per questo autoritratto dove il pittore si è voluto ritrarre appunto in maglia rossa (Acquistato dalla Signora Anna Bosco Lunarelli, ved. Caggiano di Napoli nell'ottobre 1907 (vedi art. 693)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900158835
  • NUMERO D'INVENTARIO Inv. 1890, n. 3383
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1972
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI cartone sul verso - "Ritratto di Bernardo Celentano/ pervenuto agli Uffizi il 12 agosto 1907"/ n. 3383 1890 - a matita -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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