angelo custode
dipinto,
post 1610 - ante 1629
Albani Francesco (1578/ 1660)
1578/ 1660
L'angelo custode conduce per mano un bambino con la veste bianca, additand o la via verso la luce
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 28.6 cm
Larghezza: 24.7 cm
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ATTRIBUZIONI
Albani Francesco (1578/ 1660)
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Pubblicandolo nel precedente catalogo della Collezione Longhi con un contr ibuto rimasto finora isolato, il Boschetto lo attribuiva, mai citato dalle fonti e di cui si ignora la provenienza più antica, a Francesco Albani, e lo collocava al temoo degli affreschi della Galleria di Palazzo Verospi in Roma, databili intorno al 1608, ritenendolo dunque opera giovanile, "c ondotta nello spirito del luogo primo soggiorno romano", particolarmente attento, secondo quanto testimonia, il Bellori allo studio di Annibale, di Raffaello e dei marmi antichi. Se può convincerci l'attribuzione dell 'Albani per il trattamento morbidissimo del paeaggio, analogo a quello de l 'Battesimo di Cristo' di collocazione Pope-Hennessy, per la tipologia de lle figure - quale ritroviamo nel 'San Giovanni Battista' di Sarasota e nel 'Battesimo di Cristo' di Lione - ma soprattutto per il tono di affe ttuoso idillio classicistico, più difficile ci sembra definire la cronolog ia di questo piccolo rame. Il delicato cromatismo, le forme tenere e gonfi e, ed anche l'affinità con opere del Domenichino maturo, specie nella fig ura del Bambino, assai vicina a quella raffigurata nell'affresco con 'Giud itta che mostra la testa di Oloferne' di San Silvestro al Quirinale e, alm eno nella pienezza dell'incarnato, a quella dipinta in precedenza, sempre del Domenichino, ne 'L'angelo custode' di Capodimonte, ci orientano infat ti verso una datazione fra il secondo e il terzo decennio del secolo. Per quanto riguarda l'impianto compositivo, che pure può derivare da quello de l tizianesco 'Tobiolo e l'angelo' della Gallerie dell'Accademia di Venezia , se ne rilevino le strette connessioni con 'L'angelo custode' del Guercin o nella Galleria Colonna di Roma e con l'incisione di analogo soggetto di Simone Cantarini (Bartsch, n. 28), un cui esemplare è conservato nella Pi nacoteca di Bologna. Ricordiamo inoltre che nell'Inventario di dipinti de l cardinale Pietro Aldobrandini compilato da Giovan Battista Agucchi, nel 1603 è menzionato, al numero 328, "un quadretto in paese con l'historia d i Tobia" di mano dell'Albani, che in un inventario successivo è indicato d i una misura poco maggiore a quello del quadro Longhi; difficile però iden tificarlo col rame qui esaminato, sia per la troppo precoce datazione che dovremmo assegnargli, sia per differente connotazione iconografica, sembra ndoci improbabile la possibilità di un errore di descrizione da parte dell 'Agucchi. Va segnalato infine che l'iscrizione "Pieter Avont Schutzengel" incisa insieme con altri studi di teste e di panneggi, sul verso della las tra di rame, oltre a non corrispondere alle firme documentate dell'artista fiammingo, ci sembra apocrifa o comunque non provante per attribuire a qu est'ultimo l'esecuzione del dipinto, stilisticamente assai diverso dalle o pere note del Van Avont
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà persona giuridica senza scopo di lucro
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900155672
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 1980
- ISCRIZIONI sul verso del rame - "Pieter Avont Schutzengel" - lettere capitali - a incisione - fiammingo
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0