Pentecoste

miniatura post 1280 - ante 1290

Campo blu profilato di nero con motivi filigranati bianchi ai quattro angoli. Corpo della lettera in verde, blu e rosso minio, con terminazione in color rosa, decorato su entrambe le parti da un motivo vegetale polilobato da cui si diramano due foglie lanceolate. Sul fondo, di color rosa, arricchito da crocette bianche, sono raffigurati i dodici apostoli, dei quali è riconoscibile San Pietro, al centro, seduto, con capelli e barba grigi, libro rosso nella sinistra. I nimbi sono in giallo, le vesti e i mantelli nei colori: rosso, arancio, giallo, blu, lumeggiati di bianco; i volti hanno ritocchi attorno al naso, alla bocca e sulle guance in rosso; i capelli, in color marrone, presentano striature in nero. In alto, entro semicerchio azzurro, è la colomba dello Spirito Santo, da cui si dipartono i raggi divini colorati di rosso. A tergo dell'iniziale è segnata la notazione musicale quadrata su tetracordi rossi e sono scritte alcune parole relative al contenuto liturgico del codice

  • OGGETTO miniatura
  • MATERIA E TECNICA pergamena/ pittura a tempera
  • MISURE Altezza: 13.5 cm
    Larghezza: 14.5 cm
  • ATTRIBUZIONI Primo Maestro Dei Corali Di Gubbio (notizie Fine Sec. Xiii)
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Del tutto omogenea stilisticamente e morfologicamente a quelle del complesso di Gubbio, la presente lettera D (Dum complerentur dies Pentecostes) risulta in effetti rescissa dal responsoriale dalla prima domenica di Quaresima alla festa della Trinità, ms. R, privo alla c.181v proprio di questa iniziale. Dal punto di vista stilistico, le illustrazioni dei corali eugubini e delle iniziali staccate nella collezione Longhi e nella biblioteca Vaticana, appaiono opera di una personalità preminente, affiancata da uno o più aiuti visibili nell'esecuzione più scialba di alcuni capilettera, nella fattura più corriva di figure dai contorni sciatti, incerti, indubbiamente di qualità minore. Ad un secondo miniatore, invece, nettamente distinguibile per la sua marcata adesione ai modi della cultura miniaturistica dell'area emiliana, caratterizzati dall'abbondanza di tralci vegetali arricchiti da droleries, va riconosciuto un folto gruppo di iniziali decorative e figurate nel graduale O. 2. La genesi del linguaggio del miniatore principale va senza dubbio collegata, per la struttura ornamentale della lettera, alla cultura dell'usuale produzione libraria perugina duecentesca, mentre per l'esecuzione delle figure si avverte una più complessa formazione. L'uso della cromia a forti contrasti di tinte e la delineazione dei volti, liberati dalla ormai stanca tipologia bizantina, appaiono desunti dalla potente personalità del maestro di Deruta-Salerno, mediatrice delle forme del linguaggio figurativo di marca cimabuesca nella trascrizione miniaturistica di ambito umbro- si veda, inatti, fra gli altri esempi, una Crocifissione, inedita, identica a quella di Deruta, miniata su un messale umbro, come risulta dal calendario del non decennio del duecento (Roma, Biblioteca Vaticana, Regin. lat. 2048, c. 129v). Una marcata confluenza del linguaggio pittorico romano-laziale è inoltre facilmente riscontrabile nella rosa delle figure degli accenti nobilmente composti, sostanziate da una nuova esigenza di rilievo, realizzato mediante vivide lumeggiature-ombreggiature. Si può confrontare la presente iniziale, unitamente alle altre dei corali eugubini, con gli affreschi della Badia di Grottaferrata, ridipinti alla fine dell'ottavo decennio del Duecento, per l'analogo modo di modellare le vesti mediante un impiego di bianche lumeggiature e un impasto cromatico più fuso. In virtù di quest'ultimo collegamento e del riferimento al citato messale di Deruta è quindi proponibile, in assenza di dati certi ricavabili dal calendario delle feste e dei santi- tramite 'ante quem' costituito dall'aggiunta posteriore della festa del Corpus Domini nel corale R - una collocazione delle iniziali Longhi, di quelle della Vaticana, insieme al complesso liturgico eugubino nel decennio 1280-1290
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà persona giuridica senza scopo di lucro
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900155529
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1980
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2024
  • ISCRIZIONI sul verso - us es in nobis// est in Jerusalem.// - corsivo altobasso - non determinabile -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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