Giudizio Universale
dipinto,
1500 - 1549
tela rettangolare
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 179 cm
Larghezza: 239 cm
- AMBITO CULTURALE Ambito Toscano
- LOCALIZZAZIONE Palazzo de' Vicari
- NOTIZIE STORICO CRITICHE dall'inventario del 1890 il dipinto risulta come copia di ignoto seicentesco di un dipinto eseguito da Cosimo Rosselli ispirato al Giudizio Universale dell'Orcagna. Si ignora quale sia il dipinto di Rosselli, nè è chiaro se la ipotizzata derivazione dall'Orcagna sia riferibile agli affreschi da lui eseguiti in Santa Croce e di cui sono rimasti solo pochi frammenti con il Trionfo della morte e con l'Inferno (frammenti che per la loro esiguità non permettono alcun confronto col dipinto in questione). La tela del Giudizio mostra invece una notevole vicinanza con l'affresco, che anche raffigura un Giudizio Universale, dipinto da Fra Bartolomeo per l'ospedale di Santa Maria Nuova di Firenze e attualmente collocato presso il museo di San Marco (Firenze). L'affresco fu dipinto nel 1499 e si trova in pessime condizioni che ne rendono difficoltosa la lettura; per il confronto con la tela di Scarperia si fa perciò riferimento alla copia su cartone collocata presso gli Uffizi, che riproduce fedelmente la composizione originale. La ripresa di tale dipinto si può innanzitutto individuare nell'inserimento in un'unica composizine delle raffigurazioni del cielo e della terra, la tela di Scarperia è senz'altro più schematica, ma il ricordo di Fra Bartolomeo è evidente. Così anche la raffigurazione del gruppo celeste fa riferimento alla disposizione a semicerchio del gruppo di Fra Bartolomeo che fu il primo a rompere la tradizionale raffigurazione piatta e priva di profondità tipica dei gruppi celesti nella pittura del quattrocento); si possono poi notare delle precise riprese nelle figure dei santi alle due estremità del gruppo celeste posti a sedere di profilo e di tre quarti come nell'affresco del Museo di San Marco; e soprattutto nel gruppo di angeli con le trombe del giudizio e gli strumenti della passione, raffigurati in una disposizione triangolare ed atteggiati in pose chiaramente derivate dagli angeli di Fra Bartolomeo. Nella rappresentazione del Paradiso sul lato sinistro della tela, si possono notare dei ricordi dell'Angelico; ma il tono generale del dipinto e la ripresa degli elementi sopra ricordati, fanno senz'altro definire la tela come una derivazione dall'affresco di Fra Bartolomeo, dovuto alla mano di un minore ed ignoto pittore toscano; tale derivazione pone cronologicamente come termine post quem il 1499, anno dell'esecuzione dell'affresco di Fra Bartolomeo, successivamente portato a termine dall'Albertinelli. La tela di Scarperia si può dunque collocare entro i primi decenni del XVI secolo. Va infine sottolineato che la tela con Giudizio Universale collocata a Scarperia nel 1969, proviene dallo stesso ospedale di Santa Maria Nuova per cui Fra Bartolomeo dipinse il suo affresco
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900154238
- NUMERO D'INVENTARIO Inv. 1890, 3208
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 1980
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0