statua del vescovo Tommaso d'Andrea/ Agnus Dei tra angeli/ Cristo risorto benedicente

monumento funebre 1303/ 1305
Gano Di Fazio (notizie 1302/ Ante 1318)
notizie 1302/ ante 1318

Personaggi: Tommaso d'Andrea; Cristo redentore. Figure: cherubini; accoliti. Simboli: agnello mistico

  • OGGETTO monumento funebre
  • MATERIA E TECNICA marmo/ scultura
  • ATTRIBUZIONI Gano Di Fazio (notizie 1302/ Ante 1318)
  • LOCALIZZAZIONE Casole d'Elsa (SI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Tra le più antiche fonti che menzionano il monumento ricordiamo l'Ughelli (1647), l'Ugurgieri Azzolini (1649), G. C. Carli (BCS, ms. L. V. 16) e il Pecci (BCS, ms. B.N. 9). Della biografia del vescovo parla diffusamente il Rosati (1766). Informazioni più particolareggiate sulla struttura del monumento sono fornite dal Romagnoli (BCS, ms. LII. 6-10 e ms. P. VI. 63-64) che annotava l'esistenza di un affresco (perduto) con Madonna, angeli e santi dipinto sul muro di fondo. La prima valutazione critica è venuta dal Venturi (1906) che ha inserito lo scultore nella tradizione di Giovanni Pisano; egli considera Gano come anche l'autore del monumento al Porrina. Il dibattito sul problema si è aperto con il Cohn Goerke (1939) che ha staccato il nome di Gano dal monumento al Porrina rilevandone le forti differenze stilistiche. E. Carli (1942) ritiene invece che tali differenze siano dovute all'arco di tempo intercorso tra le realizzazioni. Fondamentale fu l'articolo di P. Bacci (1944) che pubblicò tutti i documenti relativi allo scultore rintracciandone il patronimico e fissandone la cronologia in base alla quale limita la sua paternità al sepolcro Andrei. Nonostante questo intervento si è continuato ad ascrivere a Gano anche il monumento al Porrina; vedi il Carli (1944 e 1980). La Kosegarten (1966) ha sottolineato l'importanza del monumento il cui stile rappresenta con certezza "la scultura intorno al 1300 a Siena". Secondo il Dan (1977-1978) quello di Gano è uno dei primi tentativi di tomba pensile. Da più recenti aggiornamenti l'opera, che si riallaccia alla tradizione arnolfiana, risulta il termine di confronto più appropriato per opere senesi come le "Storie del beato Gioacchino Piccolomini" della Pinacoteca di Siena, e il "Monumento funebre di Santa Margherita da Cortona" (G. Bardotti, 1981-1982). Vedi anche per le fonti: "Historia Castri Casuli in Iurisdictione senensi", ms. K.VI.39, Biblioteca Comunale di Siena, c. 2v. Vedi inoltre: Bardotti G., "Gano e la scultura senese tra la fine del '200 e gli inizi del '300", Tesi di laurea, Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Siena, Anno Accademico 1981-1982
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900152848
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Siena e Grosseto
  • DATA DI COMPILAZIONE 1983
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sul basamento - CELAVIT GANUS OPUS HOC INSIGNE/ LAUDIBUS IMMENSIS EST SUA DIGNA MANUS - caratteri gotici - a solchi -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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