Il reliquiario presenta sei punte archiacute con bordo molto alto delimitato da un motivo a perlinatura. Il piede è a sei spioventi, su ognuno dei quali è una figura a smalto. Al di sopra del piede sono due cornici dentellate separate da un listello, quindi una fascia a sezione esagonale smaltata. A metà altezza è inserito il nodo molto schiacciato delimitato da due cornici a sezione triangolare, con una leggera modanatura sulla parte più espansa e tre castoni, uno per lato, molto sporgenti, a sezione quadriloba, decorati a smalto. Il tronco è delimitato in alto da una cornice che sostiene una base a tre spioventi che funge da sostegno alla teca. La teca è di forma circolare delimitata da due cornici, una perlinata e una dentellata. All'interno della teca è posta la reliquia sorretta da tre piccole figurine d'oro incurvate. La teca è racchiusa da tre pilastrini che presentano a metà altezza un motivo triangolare sporgente e sorreggono la cuspide composta di sei archetti gotici decorati a gattoni rampanti, alternati a sei cuspidi, che racchiudono una guglia decorata con bifore e terminante in forma cilindrica decorata con sei file di gattoni rampanti. Di sei smalti, cinque sono racchiusi entro formelle trilobe archiacute in cui la figura è posta come entro un'edicola. (vedi OSS)
- OGGETTO reliquiario architettonico a tempietto
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MATERIA E TECNICA
argento/ sbalzo/ doratura
cristallo/ soffiatura
- AMBITO CULTURALE Bottega Senese
- LOCALIZZAZIONE Massa Marittima (GR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel reliquiario in esame la parte più caratteristica è il nodo triangolare a castoni sporgenti. Esempi di reliquiari con castoni inseriti nel nodo se ne trovano durante i secoli XIV e XV, non solo in Toscana e il Italia, ma anche in altre località europee; rimane quindi insoluto il problema se il loro luogo di origine sia da ricercarsi in Toscana o in altre scuole orafe europee. Un confronto che permette, riguardo al reliquiario massetano, una precisa collocazione in ambito di oreficeria senese, è quello con il reliquiario di Francesco d'Antonio. Il nodo differisce da quello del nostro esemplare solo perchè presenta forma quadrata anzichè triangolare. Anche i pilastrini che fiancheggiano la teca di ambedue i reliquiari presentano a metà altezza una forma triangolare sporgente e traforata. Un altro confronto è possibile tra il tempietto del nostro oggetto e quello che copre il reliquiario firmato da Goro di Neroccio, conservato a Siena: in entrambi si hanno motivi decorativi a gattoni rampanti. L'opera è stata restaurata dall'Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di Restauro di Firenze, nel biennio 1982-1983
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900151567
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Siena e Grosseto
- DATA DI COMPILAZIONE 1981
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0