Il reliquiario presenta una base esagonale stellata con bordo rialzato. Il piede reca incisa una cornice lineare; è a sei spioventi, sormontato da una cornice dentellata e da una perlinata. Superiormente corre una iscrizione a smalto. Il tronco, esagonale, presenta motivi geometrici smaltati. A metà altezza è inserito il nodo di forma esagonale, schiacciato alle estremità e modanato. All' estremità del tronco è inserita una base a sei spioventi, sorreggente una lamina esagonale su cui, entro una cornice cilindrica, punzonata a stelline e dentellata, è inserita la teca di cristallo incui è posta la reliquia. La teca è sormontata da un'identica cornice dentellata e resa a stelline, su cui poggia la cupola esagonale incisa ad ornati floreali. Sormonta la cupola un piccolo nodo esagonale schiacciato su cui poggia un motivo circolare a pigna. La cupola e la base esagonale della teca sono fissate tra loro da due sottilissime colonnine tortili. All'interno della teca è posta una lamina d'argento traforata ed incisa a motivi vegetali su cui sono stati posti, alle due estremità, due fiori in stoffa rosa
- OGGETTO reliquiario architettonico a tempietto
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MATERIA E TECNICA
argento/ sbalzo
cristallo/ soffiatura
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ATTRIBUZIONI
Goro Di Ser Neroccio (1387/ Post 1456)
- LOCALIZZAZIONE Massa Marittima (GR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo reliquiario è assai conosciuto perchè porta la firma di Goro di Ser Neroccio, famoso orafo senese. L'orafo nacque a Siena il 26 marzo 1382 da Ser Neroccio Notaio, della famiglia de' Gori. Un primo esempio della sua arte si ha nel calice che faceva parte della collezione Debruge-Dumenil, recante la data 1415. L'orafo collaborò anche al fonte battesimale del Battistero di San Giovanni a Siena. Un'altra opera è il calice firmato, in argento dorato, con patena, conservato presso il Museo dell'Opera del Duomo di Siena. Gli viene attribuita anche la fibula di piviale conservata presso lo stesso Museo. Il reliquiario in esame presenta il piede a sei spioventi ed il nodo esagonale modanato e schiacciato alle estremità, simili a quelli presenti nella croce reliquiario di Massa. Tali elementi sono assai diffusi nell'oreficeria senese del secolo XV. Dal momento che Goro di Ser Neroccio è attivo dal 1415, il reliquiario in esame può essere datato a partire da questa data fino all'anno 1456, anno in cui si ha memoria di lui per l'ultima volta. Rimane il dubbio sul contenuto del reliquiario, poichè nella teca non si vedono le spine della corona di Cristo, ma un piccolo pezzo di stoffa. Solo dal Badii (1926) è citato come "reliquiario contenente un frammento del drappo in cui fu avvolto Gesù", mentre il Carli (1976) e il Petrocchi (1900) lo ricordano contenente "due spine della corona di Cristo"
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900151566
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Siena e Grosseto
- DATA DI COMPILAZIONE 1981
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI sulla base del fusto - GORO DI S(ER) NEROCCIO - a incisione -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0