altare di Del Turco Flaminio (attribuito) (sec. XVII)

altare 1607 - ca 1649

Altare di forma classica con basamenti laterali arretrati rispetto ai due basamenti sui quali poggiano due colonne lisce. Negli specchi anteriori dei due basamenti più avanzati è lo stemma. Le lesene laterali sono spartite da specchiature geometriche. Capitelli di tipo ionico e con festoni di frutta si dipartono dalle volute. La mensa di essenziale linea è sostenuta da 4 colonnine tornite. Sotto alla mensa è una lastra tombale nera con al centro un teschio con tibie incrociate e nastro con iscrizione, il tutto a tarsia e graffito. Sullo scalino sopra la mensa è un ciborio di forma architettonica. Al centro si apre un'arcata poggianate su due lesene e contenente un crocifisso e tre statue dei dolenti. Il sottarco è a cassettoni a stucco, al centro dei quali è un rosone. L'architrave è decorata a specchiature geometriche; il frontone con il cornicione a doppia profilatura: la prima a gocce e la seconda con ovoli. All'interno il frontone ha una decorazione a rosoni. Al centro del timpano è un baldacchino in legno dorato. Sopra il frontone sono ai lati due fiammoni poggianti in basamenti rettangolari, ed al centro, in posizione più avanzata, è il monte con la croce

  • OGGETTO altare
  • MATERIA E TECNICA Marmo
    Stucco
  • ATTRIBUZIONI Del Turco Flaminio (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Siena (SI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La prima notizia riguardante questo altare è documentata al 1633 (B-2) quando l'Opera della Collegiata delibera di dare sepoltura a Flaminio Del Turco "nell'avello attiguo all'Altre del S.mo Crocifisso", fabbricato nel 1607. In data 20 agosto 1642 (B-3) il Rettore ed i Savi deliberano in favore del sig. Federigo Petrucci che desidera erigere un altare, "dove il presente è il S.mo crocifisso....", e due anni dopo, in data 19 luglio 1644, apprendiamo, da una deliberazione dell'Opera, che l'altare era in via di costruzione. Un documento in latino del 1649 (T-4), che riporta il testamento del Petrucci, rifeirisce forse i precedenti. In esso infatti si precisa che il Petrucci, costruì l'altare o cappella nella chiesa di S. Maria in Provenzano in onore di S. Giovanni Battista, la cui statua fece porre nella parte superiore, mentre nella parte inferiore fece porre una statua di Cristo Signore Crocifisso, molto venerata dal popolo. Poichè le cappelle non presupponevano necessariamente una costruzione architettonica, ma erano nella maggior parte dei casi, istituzioni liturgiche tanto che molti altari della collegiata avevano anche più di una cappella dedicata a Santi diversi, dove si istituiva l'obbligo di Messe e di funzioni, si può desumere da ciò che il Petrucci abbia comperato dall'Opera il diritto di erigere una cappella dedicata a San Giovanni Battista ed abbia solo restaurato e modificato l'altare già esistente, per la cui originaria costruzione è possibile forse ipotizzare il nome di Flaminio del Turco, autore degli altri altari della Collegiata. L'iscrizione intorno al teschio sembra far presumere o che la tomba contenesse più defunti, o piuttosto che l'altare fosse dedicato ai defunti e fosse perciò destinato alle funzioni funebri
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900151344
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Siena e Grosseto
  • ISCRIZIONI sulla lastra tombale, sul nastro - LUX AETERNA LUCEAT EIS DOMINE CUM SANCTIS TUIS - lettere capitali -
  • STEMMI nei basamenti - gentilizio - Stemma - Famiglia Petrucci - Scudo sormontato da elmo e circondato da elementi ornamentali. Blasonatura: d'oro troncato, nel primo all'aquila coronata ad ali spiegate, nel secondo a fiamma
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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