Altare di forma architettonica in marmi policromi. Due gradini sottostanno alla mensa, in marmo giallo sagomata e profilata, e sostenuta da 4 piccole colonne tornite, in marmo bianco, chiuse inferiormente e superiormente da due zoccoli in marmo ugualmente bianco con gli specchi anteriori in mano nero. Lo specchio interno sotto la mensa è a marmi policromi che formano motivi geometrici. Lateralmente l'altare presenta due colonne in marmo giallo con capitelli di tipo ionico movimentati da vari elementi decorativi. Le colonne poggiano su un basamento sagomato che ha applicato sullo specchio anteriore lo stemma scolpito dei Borghesi. Ai lati di tali colonne, in posizione arretrata sono due lesene con basamento in marmo nero e capitello con un drago scolpito. Al centro è un dipinto. Lo zoccolo tra il basamento e la lesena è in marmo con tarsia graffita raffigurante la mitria, motivo che si ripete scolpito all'interno del timpano. In posizione più arretrata è una piccola lesena in scorcio. Sulle lesene e sulle colonne è la fascia dell'architrave decorata a dentelli. Ugualmente lavorato a dentelli, scanditi da rosoncini, è il timpano, nel cui triangolo interno è a lapide dedicatoria dell'altare, alla cui sommità è scolpita la mitria. Nella parte bassa degli spioventi del timpano, su ..
- OGGETTO altare
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MATERIA E TECNICA
Marmo
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ATTRIBUZIONI
Del Turco Flaminio (1560-1565/ 1634)
- LOCALIZZAZIONE Siena (SI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nell'Archivio della Chiesa di Provenzano è puntualmente documentata l'erezione di questo altare, commissionato dal vescovo di Montalcino Ippolito Borghesi il 19 febraio 1627 (B-2). In data 4 marzo 1627 (T-4) iniziano i pagamenti del vescovo all'Opera, e si precisa da parte del committente, la tipologia che l'altare dovrà avere e che dovrà rifarsi a quello di fronte, già fatto erigere da Mons. Piccolomini (v. scheda). Seguono (F-2 e F-3) nei mesi e negli anni successivi, vari altri pagamenti del Borghesi all'Opera e dell'Opera a Flaminio del Turco, evidentemente incaricato di costruire tale altare. I pagamenti si interrompono il 4 settembre 1635, ma quest'ultimo pagamento che può considerarsi il saldo definitivo, viene effettuato agli eredi del Del Turco, morto nell'aprile del 1633. Il 12 agosto 1635 è documentata la stima dell'altare Borghesi fatta da due "scarpellini fiorentini" per ordine del granduca e in data 1627 l'inizio dell'officiatura di Messe. Si presume quindi che l'altare iniziato quasi sicuramente nel 1627 o nell'anno immediatamente successivo, sia stato terminato dal Del Turco prima della sua morte, dato che non esistono pagamenti ad altri artisti e che nel saldo definitivo viene ricordato solo l'architetto e scultore come autore dei tre altari a queste date esistenti nella chiesa. Del resto anche l'analisi stilistica dell'Opera conferma tale attribuzione, essendo l'altare la copia esatta di quello di S. Cerbone (v. scheda) come questo ripetendo una tipologia classica che però si anima nel dinamismo degli elementi
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900151336
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Siena e Grosseto
- DATA DI COMPILAZIONE 1980
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI sulla lapide - DEO DEIPARAE / VIRGINI ET SANTAE (SIC) / CATARINAE SEN(---) / IPPOLITUS BURGESIUS / EPISCOPUS ILCINENSIS - latino
- STEMMI basi delle colonne - vescovile - Stemma - Famiglia Borghesi - 2 - Scudo sormontato dal cappello di vescovo sotto cui è le testina di putto. Blasonatura: all'aquila coronata ad ali spiegate in capo e al drago alato
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0