storie di San Giovanni Battista
Il battistero è costituito da una vasca monolitica di travertino di forma rettangolare poggiante su quattro animali: tre leoni e una leonessa; ciascuno ha sotto di loro altri animali e da un tabernacolo marmoreo. Lungo la cornice superiore del fianco volto alla navata centrale corre una iscrizione. Ogni fianco è scompartito in cinque arcatelle trilobe divise da colonnine variamente decorate. Nella faccia prospicente la navata centrale sono cinque formelle. Nella prima formella è raffigurato l'Arcangelo Gabriele, che annuncia a Zaccaria, che offre l'incenso nel tempio, la nascita di Giovanni. Nella seconda formella Zaccaria scrive sulla tavoletta il nome di Giovanni mentre Elisabetta stringe il bambino; un parente indica il bambino. Nella terza formella San Giovanni battezza Gesù; lo Spirito Santo scende in forma di colomba. Nella quarta formella tre angeli offrono a Gesù, che esce dal Giordano, le vesti. Nella quinta Giovanni predica nel deserto mentre spiega un rotulo. Numerose sono le scritte. La decorazione minore dei pennacchi è costituita dalle seguenti figure, accompagnate da altre scritte: 1) il profeta Malachia che svolge una pergamena; 2) incontro di Maria con Elisabetta; 3) il Redentore entro una mandorla sostenuta da angeli; (segue descrizione in OSS)
- OGGETTO vasca battesimale
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ATTRIBUZIONI
Giroldo Di Jacopo Da Como (notizie 1262-1284)
- LOCALIZZAZIONE Massa Marittima (GR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Numerosi gli studiosi che si sono occupati di quest'opera. Il Galli (1873) definisce il battistero: "opera insigne e meravigliosa". Il Petrocchi (1900) dice che l'autore comacino scrisse il suo nome nel cornicione anteriore. Il Toesca (1927) parla di Giroldo da Como a proposito della vasca di Massa dicendo che qui l'alrtista "cerca delle sottigliezze anche nel ruvido travertino e non riesce che ad una confusione di forme involutamente gotiche". Dell'opera si è occupato anche il Carli (1976) che, descrivendo il battistero, fa notare che lo scarso aggetto dei volumi appare fitto e brulicante come un tessuto ricamato. Afferma anche che le figure piuttosto tozze hanno una rigidezza di squadro che rivela l'origine lombarda dello scultore; i panneggi delle figure sono secchi e manierati e le scene, soprattutto le prime, appaiono gremite e prive di profondità. L'artista, sempre secondo il giudizio dello studioso, sembra quindi non avere avvertito le novità di Nicola Pisano che sette anni prima aveva eseguito il pulpito del Battistero di Pisa. Secondo il Carli (op. cit.) il fianco con la "Deesis" (figura del Redentore tra la Madonna e il Battista) appare più spaziato e richiama schemi iconografici di origine bizantina. Secondo lo stesso studioso si stratta forse della prima opera di questo rappresentante della corrente romanico-lombarda, assai attivo in Toscana, dove firmò un rilievo con la Madonna tra San Michele Arcangelo, San Pietro e San Paolo nella Badia di Montepiano in Val di Bisenzio ed una Annunciazione di tipo bizantineggiante per il pulpito del Duomo di San Miniato, datata 1274 e dove gli si attribuiscono i resti di un altare già in San Frediano, ora nel Museo di Lucca. Altro riferimento bibliografico: Lombardi E., "Massa Marittima" (guida storico-artistica), Parma, s. d., pp. 49-57
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900151222
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Siena e Grosseto
- DATA DI COMPILAZIONE 1981
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI lungo la cornice superiore - ANNO DOMINI MCCLXVII INDICTIONE XIV MAGISTRO FERRUCIO QUONDAM MAGISTRI MICTRINI DE TORNIELLA OPERAIO EXISTENTE HOC OPUS ESCULPTUM A MAGISTRO GIROLDO QUONDAM JACOBI DE CUMO AD HONOREM DEI ET BEATI IOHANNIS BAPTISTAE ET BEATISSIMI CERBONIS PATRONI NOSTRI ET ALIORUM SANCTORUM DEI - a solchi - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0