altare di Baratta Giovanni (prima metà sec. XVIII)
La struttura dell'altare: l'atare, del tipo a blocco, ha pianta rettangolaree si erige su di una predella a un solo gradino; la mensa aggettante è sostenutada due stipiti e sovrastata da altrettanti gradi, dei quali il primo accoglieal centro un basamento mobile recante due cherubini convergenti verso un idealepunto medio. L'apparato decorativo dell'altare: occupa il paliotto un' urnafunararia recante al centro un'apertura ellittica munita di griglia in ferro.Lungo la faccia anteriore di ciascuno stipite corre un voluta a terminazionefoliacea cui si lega, tramite panno, un tralcio floreale. La struttura dell'alzato:l'altare è inglobato in un più vasto alzato, rigorosamente speculare nella suacomposizione plastico - architettonica. Su ciascun fianco uno zoccolo sostieneun dado a cui si sovrappone una doppia cornice di base, delimitata ai lati daaltrettanti dadi sfalzati e aggettanti rispetto al piano di appoggio. Sullacornice sta un edicola contenente un'ancona marmorea lavorata a rilievo. L'edicolaè composta da un basamento intercorrente tra due coppie laterali di parastemunite di plinto, base a capitello corinzio, mentre su lato superiore sta unarchitrave concavo con frontone del tipo interrotto spezzato e segmentato, costituitoda sei coppie di rampanti. L'apparato decorativo de
- OGGETTO altare
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MATERIA E TECNICA
Marmo
marmo bardiglio
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ATTRIBUZIONI
Baratta Giovanni (1670/ 1747)
- LOCALIZZAZIONE Livorno (LI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il 12 gennaio del 1721 Giovanni Baratta s'impegnava a realizzare per la chiesa livornese di S. Ferdinando la cappella di S. Pietro col suo arredo scultoreo (Memorie che riguardano la costruzione della chiesa di S. Ferdinando con alcuni autografi di Giovanni Baratta, Serie prima inserto 2); da una missione autografa del carrarese risalente al settembre di quello stesso anno tuttavia si evince che a quel tempo l'altare ad essa destinato non doveva ancora essere stato realizzato: stando al suo contenuto infatti, la lettera doveva accompagnare l'invio di marmi misti alla chiesa, tra i quali, come indicato espressamente dall'artista, era compreso pure quel "bellissimo giallo" poi utilizzato proprio per l'altare in questione (Memorie che riguardano la costruzione della chiesa di S. Ferdinando, cit.). Finanziatore dell'intera cappella dovette essere quel Pietro Yarvis ivi ricordato sia dallo stemma gentilizio apposto sui due dadi affiancanti l'altare che dall'iscrizione corrente su di una lapide sepolcrale oggi non più esistente (V. CATALDO, 1967,p. 17; M. BARBANO, 1970, p. 51; M. BARBANO, s.d., p. 51). Dal punto di vista iconografico, si noti come i putti alati situati sul frontone dell'altare siano legati intimamente al soggetto riprodotto nell'ancona, poichè se questa dà ragione del potere concesso da Cristo a Pietro, la tiara che quelli reggono in trionfo costituisce un esplicito rimando all'autorità pontificia derivata da quella sacra e originaria consegna, nonchè un atto apologetico di omaggio all'auctoritas papale
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900149947
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
- DATA DI COMPILAZIONE 1986
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0