Madonna dei Chierici. Madonna con Bambino in trono

statua 1401 - 1450

La scultura lignea a tutto tondo è una Madonna con il Bambino benedicente sulle ginocchia. La Madonna ritratta con uno sguardo triste presaga del dolore futuro e dei tormenti che verranno riservati al suo Bambino, appare inquadrata nella tipologia di quelle Madonne pensose così frequenti nel Quattrocento e di cui si vuole iniziatore Donatello, che dette assai spesso alle sue Madonne una espressione di tristezza in contrasto con la gaia vivacità del Bambino. La statua è inserita in una cappella dalla pianta rettangolare con la volta a crociera, le pareti laterali in filari di tufo e monofora in alabastro sulla parete di fondo

  • OGGETTO statua
  • MATERIA E TECNICA legno/ pittura
  • ATTRIBUZIONI Francesco Di Valdambrino (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Volterra (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nella seconda cappella a sinistra dell’altare maggiore si trova la statua lignea raffigurante la Madonna con Bambino in trono, detta anche Madonna dei Chierici o del Barbialla. La statua viene ricordata per la prima volta nella Visita Apostolica del Vescovo Monsignor Castelli dell'anno 1576 collocata all'altare di mezzo della navata destra, corrispondente oggi all'altare della natività di Maria. L'altare e la cappella erano stati fondati nel 1416 da Jacopo Cilli, detto volgarmente Barbialla, ed è per questo motivo che la statua collocata a questo altare fu detta del Barbialla. Successivamente fu trasferita nella Cappella di San Vittore; dal 1646 al 1935 fu poi collocata nella Cappella della Deposizione con il suo tabernacolo di legno dorato. Fu proprio nel corso del secolo XVII che l'immagine si disse dei Chierici perché proprio loro ne ebbero la custodia facendone la festa e amministrandone le elemosine. L’opera è ascritta a Francesco Valdambrino e costituisce una delle testimonianze più importanti della sua produzione del secondo decennio del Quattrocento, vale a dire di quel periodo che segna il ritorno dell’artista senese nella sua città natale. A questi anni riportano l’allungamento delle figure, riscontrabile nell’affusolarsi dei volti, e soprattutto quel gusto per la complicazione del paneggio che rimanda agli esempi più caratteristici della cultura tardo-gotica. La costruzione in forme gotiche della cappella risale al 1936, quando furono effettuati i restauri del transetto voluti dal Soprintendente di Siena Peleo Bacci
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900146920
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2010
    2024
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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