Conversione di San Paolo sulla via di Damasco. Storie di San Paolo

dipinto 1627 - 1627

Nella parte bassa del dipinto San Paolo cade dal cavallo che resta a terra con la testa rivolta verso l'alto, mentre sulla sinistra un soldato tenta di sorreggere il Santo. Al centro un cavallo si impenna, mentre un altro soldato tenta di frenarlo; sulla sinistra un alfiere sventola una bandiera. In alto a destra la figura del Cristo

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Zampieri Domenico Detto Domenichino (1581-1641)
  • LOCALIZZAZIONE Volterra (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La cappella Inghirami, sita nella testata del transetto sinistro, nota anche come cappella di San Paolo, fu fatta costruire a partire dal 1607 per volontà di Jacopo Inghirami, Ammiraglio delle Galee dei Cavalieri di Santo Stefano, detto “il flagello dei Turchi” per le vittorie riportate sui nemici. L’intero ciclo è incentrato sulla vita di San Paolo, quale testimone e divulgatore, soldato di quella fede cristiana che l’Ammiraglio pretendeva di difendere con le armi contro gli infedeli. Il disegno dell’architettura è attribuito ad Alessandro Pieroni, mentre il disegno della volta a stucco si deve a Giovanni Caccini ed è in parte eseguito dal senese Pompilio Boldini e dell’altro allo stuccatore senese Ludovico Chiappini. Gli affreschi della volta vengono attribuiti a Giovanni Mannozzi da San Giovanni che li avrebbe eseguiti tra il 1620 e il 1621; mentre le tele sono opera di Domenico Zampieri detto Domenichino l’opera dell’altare, di Matteo Rosselli la tela della parete sinistra e infine quella della parete destra di Francesco Curradi. L’intero ciclo è incentrato sulla vita di San Paolo, a cui la cappella è intitolata. Il dipinto in oggetto si trova nella sua collocazione originaria, sull’altare maggiore; fu commissionato dal vescovo Bernardo Inghirami, nipote dell'Ammiraglio Jacopo costruttore della cappella, la tela fu pagata ottocento scudi. Il quadro subì immediatamente delle alterazioni di colore dovute all’umidità. Nel 1737 la tela fu restaurata da Agostino Veracini e nel 1770 da Niccolò Franchini; nel 1852 fu rifoderato da Serafino Gagliardi e nel 1987 da Marco Gazzi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900146912
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2010
    2024
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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