Fede, Speranza, Carità
Il vano scale dell'ex convento di S. Silvestro è interamente decorato a monocromo con prospettive e figure allegoriche rappresentanti la "Fede", la "Carità", e la "Speranza". Esse sono inserite in architetture dipinte, sempre in monocromo che danno l'illusoria sensazione della continuità delle strutture reali in quelle fittizie. Così la balaustra reale della scala a doppia rampa sembra continuare con identici pilastrini lungo il ballatoio a sinistra e a destra delle due rampe. Ed è su queste due pareti che si affacciano tra colonne e pilastri coronati da capitelli corinzi le due figure allegoriche della "Speranza" e della "Fede" rappresentate da due donne statue su piedistalli. Alle braccia conserte dell'una, al suo sguardo volto in basso, fa riscontro, sul lato opposto, l'allargar delle braccia e il rivolgere gli occhi al cielo dell'altra. Entrambe hanno ampie vesti elegantemente mosse
- OGGETTO decorazione pittorica
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ATTRIBUZIONI
Busoni Bartolommeo (1680/ Post 1730)
Bocci Luca (notizie Dal 1704)
- LOCALIZZAZIONE Istituto di rieducazione S. Silvestro (ex), denominato "ex Thovar"
- INDIRIZZO Piazza S. Silvestro, Pisa (PI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel 1333 venne costruito nel luogo dell'attuale edificio il convento delle monache domenicane. Il convento fu nel 1782 da Pietro Leopoldo trasformato in conservatorio per fanciulle nobili e le monache presero abito e regole di "Signore della quiete". Il conservatorio venne soppresso nel 1810 dai francesi e l'edificio prima di venir adibito ad uso scolastico, fu per un certo tempo riformatorio( Bellini-Pietri 1909, p.248). Non abbiamo idee certe sull'ideatore della decorazione dello scalone. Non vorremmo avvanzare ipotesi affrettate fatte proprie sia dalla Fabbrini (1968, p. 20), sia dal Blasi (1973, p. 8). Questi due autori ritengono che il vano scale sia stato decorato da Bartolomeo Busoni. Noi vorremo qui solo chiarire il problema: tutti gli autori di guide dal Titi al Grassi sono d'accordo nell'attribuire le decorazioni della chiesa a Bartolomeo Busoni pisano e a Luca Bocci fiorentino ma non fanno cenno all'autore delle figure dello scalone. D'altra parte, riguardo al convento siamo riusciti a trovare, nell'archivio di Stato di Pisa, in corporazioni religiose soppresse, II, 14, nà1738, p. 32, in uno dei moltissimi libroni spese di S. Silvestro notizie di mandati di pagamenti (agosto1793) a Pasquale Cioffo architetto. Tale pagamento è inserito nella sezione " Spese di nuove fabbriche". Altri pagamenti sono fatti a Silvestro e Giuseppe Rimediotti, scalpellini, Domenico Catella, Giuseppe Conelli e Giovanni Brilli,.." a saldo dell'importare della fabbrica del nuovo edificio...Educatorio. Il nome di Pasquale Cioffo non compare mai nelle nostre guide. Per concludere possiamo dire che quello delle scale di S. Silvestro è uno dei migliori esempi di quadraturismo pisano, unito a figurazioni monocrome. Le figure in bianco e nero come finte statue su piedistallo, sono fra le più mosse e movimentate di tutta la decorazione pisana del '700. Ben diverse dalle rigide figure di statue con le allegorie delle "Stagioni" notate nei palazzi Silvatici e Curini-Galletti, esse sono piene di vita
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
detenzione Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900143524
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
- DATA DI COMPILAZIONE 1981
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0