Il tempo che sconfigge Mercurio
Il vano del salone, a pianta quadrata, con i quattro angoli smussati, si presenta aperto in doppio volume ed è circondato sull'ideale secondo piano da un corridoio - balcone percorribile all'altezza delle finestre del piano superiore. Il ballatoio, così come le grosse volute reggimensola, sono le uniche strutture architettoniche reali. Il salone è interamente decorato a prospettive e figure. Le finte architetture, nei toni del grigio e del rosa, presentano tracce di finti stucchi dorati nelle corone, nei capitelli e nelle foglie. La decorazione nella parte superiore, presenta le colonne tortili tipiche delle quadrature del Tarocchi, che sorreggono balaustre, semicupole, per poi concludersi in una trabeazione circolare su cui poggia una cupola a lacunari di forma esagonale. La volta "a nido d'ape" si apre poi sul fondo del cielo in una struttura circolare. Qui in volo, appaiono le figure allegoriche rappresentanti "Il tempo che sconfigge Mercurio" mentre qua e là, ora affacciati alla balaustra, ora poggiati alle nubi, fanno capolino i soliti angiolini. Al livello della balaustra si vedeno le figurazioni sempre monocrome di fontane
- OGGETTO decorazione pittorica
-
ATTRIBUZIONI
Tempesti Giovanni Battista (1729/ 1804)
Tarocchi Mattia (notizie 1760-1782)
- LOCALIZZAZIONE Pisa (PI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il palazzo Silvatici, passò prima alla famiglia Lami e in seguito a quella Fedeli, oggi è proprietà della Soc. Casa Ed. "Avanti" e ospita anche la sede del P.S.I.. Soltanto il Da Morrona accenna alle decorazioni del palazzo Silvatici così nel suo compendio (1798, p. 160) parlando del Tempesti a proposito dei lavori di Palazzo Silvatici dice: "Principalmente nella gran sala si distinse dentro le quadrature del Tarocchi". Accennando poi al Tarocchi il Da Morrona ricorda l'opera del quadraturista nelle sale "degli ex nobili Franceschi e Silvatici" e lo considera per tali lavori "vero maestro di architettura". Profondamente illusionistica è la struttura decorativa della sala: l'architettura è dipinta, le statue sono dipinte; c'è una simbiosi tra la pittura che diviene architettura, pittura che diviene scultura, pittura che diviene arazzo. Così nell'allegoria con l'Europa il cavallo, animale simbolo della colta Europa, richiama molti tra gli arazzi fiorentini granducali ed anche l'impostazione della figura e degli oggetti fa pensare ad un cartone di tessuti. Entrando nel salone si ha l'impressione che le superfici su diversi piani prospettici, col fuoco unificante della volta affrescata, mutino sotto i nostri occhi come quinte teatrali. Sotto l'esempio dei Bibbiena, la prospettiva è adoperata per creare uno spazio immaginario, una profondità fittizia in cui dominano la finzione e il gioco. L'architetto diventa scenografo - regista, fa muovere attori ed uomini in funzione della scena
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900143471
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
- DATA DI COMPILAZIONE 1981
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0