(r.) Adorazione dei Magi e Crocifissione

disegno, ca 1391 - ca 1400

(r.) Vede affiancate, ma anche ben distinte, due scene della vita di Cristo: nella metà sinistra l'Adorazione dei Magi (con in alto l'Annuncio ai pastori) e su quella di destra la Crocifissione dove, ai piedi della croce, la Vergine sviene sorretta dalle pie donne mentre i soldati si giocano la veste di Cristo. Questa precisa divisione del foglio in due induce a supporre che il disegno sia uno schizzo per, o da, gli sportelli di uno di quei trittichetti che ebbero larga diffusione nella seconda metà del Trecento. (v.) Sono invece schizzate delle figurine di animali: una coppia di cani che lottano ed altri che si ringhiano, tre falchetti in concilio ed una testa di grifo

  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta bianca/ penna
  • AMBITO CULTURALE Ambito Fiorentino
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Gallerie degli Uffizi - Gabinetto dei disegni e delle stampe
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo degli Uffizi
  • INDIRIZZO piazzale degli Uffizi, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nella listra di Filippo Baldinucci del 1675 (elenco alfabetico-numerico della collezione grafica di Leopoldo de’ Medici) è attribuito un foglio a “Simon da Siena”. Quasi sicuramente si tratta di questo che nel secolo successivo fu inciso da Stefano Mulinari come Simone Memmi. Gli inventari settecenteschi, così come i cataloghi ottocenteschi, ripetono questo nome – coniato dal Vasari – che è da intendere, se ne accorse il ferri nel 1890, come Simone Martini. A distanza di quasi un secolo il Degenhart e la Schmitt hanno riesaminato il foglio senza però distanziarsi troppo dalle indicazioni precedenti. Avvicinandolo infatti ai disegni di Chatsworth (Devonshire Collection 716) e di Londra (British Museum 1895-9-15-680) attribuiti a Lippo Vanni, i due studiosi lo giudicano di un artista senese operante intorno al 1390. Le figurine sono condotte nei volti in punta di penna con la mano leggera di chi è abituato a piccoli formati (tanto che la realizzazione dei corpi e dei panneggi rivela a confronto una notevole approssimazione) e sembrano assai simili a quelle eseguite dall’anonimo illustratore, forse fiorentino, delle Metamorfosi di Ovidio del Codice Panciatichi 63 conservato alla Biblioteca Nazionale di Firenze (vedi A.M. Francini Ciaranfi, appunti su antichi disegni fiorentini per le “Metamorfosi” di Ovidio, in “Scritti di storia dell’arte in onore di Ugo Procacci”, Milano 1977, tomo I, pp. 177-183). A questo proposito si confrontino in particolare nelle figure maschili i volti allungati incorniciati da una rada barbetta terminante con il pizzetto, o anche il naso talvolta disegnato decisamente a squadra
  • TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900133368
  • NUMERO D'INVENTARIO inv Ferri 22 E
  • ENTE SCHEDATORE Le Gallerie degli Uffizi
  • DATA DI COMPILAZIONE 1978
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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