Altare maggiore, eseguito in marmi policromi (giallo, rosso venato, grigio, verde) costituito da una mensa i marmo venato con applicazioni in marmo bianco con teste di cherubino e ghirlande. La parte dell'alzata è costituita da una serie di gradini degradanti che si dispongono scalati intorno al ciborio centrale con applicazioni in bronzo dorato. Sui piedritti dell'altare è applicato lo stemma della famiglia Corsi. la parte tergale a forma ovale presenta una doppia scalinata per accedere al grande ciborio dei Torrigiani con mensole scolpite e parte originale. Stemma marchionale cardinalizio della famiglia Corsi, marchesi di Caiazzo con leone rampante attraversato da una banda

  • OGGETTO altare
  • MATERIA E TECNICA Marmo
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Fiorentina
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'altar maggiore fu eseguito come indicano i documenti (conservati nell'archivio Corsi-Salviati di Firenze) dal 1690 al 1693 su commissione della famiglia Corsi (cfr. A.C.S., Firenze, Quaderno di spese per la fabbrica dell'altar maggiore in San Michele dei Teatini di Firenze, f. 17, fasc. 1-2 con inserto di liste di muratori e materiali per l'altare). Nel 1661 è già registrato un obbligo del M.a Antonio Corsi a favore di Pietro Sammortini "di pagargli 50 scudi ogni anno finchè non sia provvisto un beneficio sufficiente e con fatto che celebri 6 giorni alla settimana una mensa all'altare maggiore in San Michele Berteldi" A.C.S., cit., f. 179, nn. 18 e 20). I Paatz riferiscono come autore probabile del disegno quel Benedetto Petrucci esecutore del ciborio argenteo dei Torrigiani (nel 1670-6). Nel 1672, come rileva il Richa, fu fatta la concessione dei Padri Teatini alla famiglia dei Marchesi Corsi del Padronato dell'altare maggiore. I membri che hanno apposto il loro stemma sui piedritti dell'altare furono MOnsignor Domenico nche fu cardinale e il Marchese Antonio. La lapide che il Richa riporta diceva: "IN HONOREM B, MICHAELIS ANGELORUM HINCIPIS/ DOMINICUS MARIA/ S.R.E. CARDINALI CURSIUS/ EPISCOPUS ARIMINENSIS ROMANDIOLAE/ ET EXARCATUS RAVENNAE LEGATUS A LATERE/ ER JOANNES CURSIUS/ EIUS EX FRATE NEPOS MARCHIO CALATIAE/ ALTARE HOC SUBSTRUCTO SACELLO/ AC GENTILITIO SEPOLCRO EREXERUNT/ DEINDE PERFICIENDUM EXORNARDUMQUE CURARUNT/ AN. DOM. MDCCXXVIII". IL basamento di marmo venne fatto per custodire i corpi dei SS. Mario e Maria (messi nel 1610)
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900131853-0
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1979
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI non rilevata - I MARCHESI CORSI RESTAURARONO NEL 1843 - a caratteri applicati -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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