maestro di scuola

dipinto, post 1660 - ante 1665

Figure: maestro; scolari. Oggetti: tavoli; candela; tenda

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Dou Gerrit (1613/ 1675)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria degli Uffizi
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo degli Uffizi
  • INDIRIZZO piazzale degli Uffizi, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il quadro è ricordato in Palazzo Pitti alla fine del XVII secolo. Nel maggio 1700 venne inviato alla Villa di Poggio a Caiano dalla quale sembra che sia passato alla Galleria degli Uffizi nel febbraio 1704, secondo un documento d'archivio di quell'anno, nel quale il quadro è descritto in modo dettagliato, anche se senza nome d'autore. La tela dovette tornare tra quell'anno e il 1713 nella Villa di Poggio a Caiano, dove fece parte della raccolta di quadri del Gran Principe Ferdinando che passò agli Uffizi nel 1773. La data di invio a Poggio a Caiano esclude che possa trattarsi di uno dei quadri mandati al principe da suo cognato, l'Elettore Palatino di Dusseldorf, nel 1705 e nel 1708, secondo quanto testimoniato dalla corrispondenza intercorsa tra i due personaggi, come ipotizzato da Marco Chiarini in "Gli Uffizi. Il Catalogo Generale" (1979). Resta invece la possibilità che sia stato comprato in Olanda da Cosimo III de' Medici, il quale fece visita al pittore nel secondo dei suoi viaggi nei Paesi Bassi (1669), come proposto da Hoogewerff (1919) e Gerson (1942). E' ancora tuttavia da chiarire perché il quadro risulti spedito dal Principe Ferdinando a Giovanni Bianchi, custode della Galleria degli Uffizi, nel febbraio 1704, e quando sia tornato nella villa di Poggio a Caiano (ma certamente prima del 1713, anno della morte di Ferdinando). Il soggetto del dipinto ricorre, ma con considerevoli varianti nella disposizione delle figure e nell'aggiunta di due altre in primo piano a sinistra, in un quadro (firmato) del Rijksmuseum di Amsterdam, di misure leggermente superiori all'esemplare degli Uffizi. Il Martin (1901) considerava il quadro di Amsterdam l'originale e quello degli Uffizi una copia: parere che rivide poi nel 1911 e nel 1913, accettandolo (probabilmente influenzato dal parere dell'Hofstede de Groot, 1908), fra le opere autografe; ma considerando falsa la firma. Gli altri autori che hanno preso in considerazione il quadro lo hanno sempre ritenuto autografo. E' probabile che il giudizio del Martin fosse dovuto in parte alle poco buone condizioni di conservazione del dipinto che, tuttavia, presenta qualità pittoriche che ci sembra concordino con quelle delle opere sicure dell'artista. Per quanto riguarda la datazione, è difficile proporne una corrispondente ad un anno ben preciso. Il Martin (1913) indicava il 1660-1665, periodo che si attaglierebbe bene ai tratti stilistici maturi del quadro e che corrisponderebbe alla possibilità di acquisto da parte di Cosimo III nel 1669. Un'altra versione più piccola è nel Metropolitan Museum di New York
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900131428
  • NUMERO D'INVENTARIO Inv. 1890, 1109
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1985
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2001
    2006
    2015
  • ISCRIZIONI sulla traversa dello sgabello a destra - GDOV - a penna - olandese
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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