Madonna in trono con Bambino e Santi

dipinto, post 1475 - ante 1499
Foppa Vincenzo (maniera)
1417-1420/ 1516

Dipinto a olio su tavola raffigurante la Madonna in trono col Bambino, quattro santi e due angeli. La tavola manca della cornice

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 60 cm
    Larghezza: 40 cm
  • ATTRIBUZIONI Foppa Vincenzo (maniera): esecutore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale del Bargello
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo del Bargello
  • INDIRIZZO Via del Proconsolo 4, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’opera non è praticamente stata studiata dopo le citazioni degli inventari SOLENNE (1888) e FERRI (1889), dove l’unica descrizione che si attaglia al dipinto è quella del n.1612 (SOLENNE), “Dipinto su Tavola. Vergine contornata dagli Angeli. Scuola lombarda (secolo XV)”, ripresa dal successivo inventario FERRI. Le schede dattiloscritte della collezione Carrand danno l’opera alla “Scuola di Foligno (?), sec.XV” (schede anonime, ma basate su note di I.B.SUPINO rivista da F.ROSSI nel primo dopoguerra come direttore del Bargello; com.or.del caposervizio del museo, Moscadelli), ma il dipinto non compare in nessuna guida del Bargello; è stato esposto alla mostra per il centenario della donazione Carrand allo stesso museo senza peraltro apparire in catalogo (1989). Un’attribuzione al pittore tardo-quattrocentesco Luca Baudo, attivo in Liguria alla fine del sec.XV, è stata avanzata da Franco MORO in un articolo su “Paragone” di cui, purtroppo, attualmente mancano ulteriori notizie. Malgrado alcune somiglianze esteriori l’opera non sembra appartenere alla scuola di Foligno, che raggruppa artisti di educazione culturale diversa: qualche vago paragone con l’umbro Bernardino di Mariotto, attivo dal 1497 al 1566, porta fuori strada per l’epoca troppo avanzata. Il trono costruito così e con lastre decorate a grottesche è assai usato da Ludovico Brea, nato a Nizza nel 1443 circa e morto nel 1523, influenzate da Justus d’Alemania, dal Foppa o dal Perugino: due sue Madonne in trono col Bambino ricordano nel trono e, per la prima, anche negli angioletti musicanti in piedi sui braccioli, quella del Bargello [pubblicate entrambe in B.BERENSON, Italian Pictures of the Renaissance. Central Italian and North Italian Schools, London s.d. (c.1963), fig.1204 e 1206, “homeless”]. Vincenzo Foppa è il punto di contatto tra le opere di Ludovico Brea e la Madonna Carrand, che è sicuramente di ambiente lombardo: il motivo del libro aperto, per esempio, è tipico delle donne giovanili del Foppa (Madonna del Libro, Milano,Castello Sforzesco, databile verso il 1460), i volti tondeggianti ed il tipo del Bambino sono caratteristici delle sue cose più tarde, ed il pavimento è identico a quello dell’elemento centrale della pala, di Brera, del 1475 (da Santa Maria delle Grazie a Bergamo). Oltre a Vincenzo Foppa, il nostro dipinto richiama motivi del Borgognone, seguace di Vincenzo, nelle figure (la Madonna del libro con il Bambino, Santa Chiara ed un certosino ancora a Brera, detta la Madonna del certosino) e, ancora, per il Bambino, quello della Madonna in trono con due Santi ed un devoto del più fedele seguace del Borgognone, Ambrogio Bevilacqua, documentato dal 1481 al 1512 (l’opera, a Brera, è del 1502). La nostra tavola, di qualità non elevatissima soprattutto in certi scorci (si notino i piedi dei due San Giovanni), è caratterizzata da un vivo senso del colore e del particolare decorato, che diffonde una preziosità un po’ “provincialeggiante” tra le figure solide e ben piantate, tranne forse il Battista e Sebastiano nei quali la spiritualità è più forte. Il San Giovanni Evangelista, che è stato scambiato per una donna o per un santo diacono (schede Carrand), stringe nella sinistra il calice avvelenato che gli fu dato da bere per dimostrare la sua fede, e che dopo la sua benedizione non gli recò alcun male. La tavola potrebbe essere stata tagliata ai lati perché i Santi sono troppo a ridosso dei bordi (a Sebastiano manca addirittura tutto il piede destro). Dovrebbe essere attribuita ad un pittore molto vicino al Foppa, forse un suo allievo, sicuramente un lombardo non milanese pro-leonardesco, che deve averla eseguita negli ultimi decenni del XV secolo (tra gli altri motivi stilistici, il tipo delle grottesche e la forma a bucranio dello stemma sul basamento del trono)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900130773
  • NUMERO D'INVENTARIO Collezione Carrand 2024
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA I Musei del Bargello - Museo Nazionale del Bargello
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1991
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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