elementi decorativi architettonici

dipinto, ca 1470 - ca 1470

Elementi architettonici: arco con paraste scanalate e capitelli corinzi. Decorazioni: festone di frutta e foglie; volute con rosetta. Oggetti: tenda. Piante: alberi. Araldica

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 5.00 m
    Larghezza: 2.70 m
  • ATTRIBUZIONI Filippelli Filippo (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Tavarnelle Val di Pesa (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il ciclo di affreschi della chiesa di San Biagio si presenta molto omogeneo nonostante la cattiva conservazione e i restauri subiti. Sappiamo infatti che già nell'Ottocento, più precisamente nel 1892, il Carocci parlava di un intervento di restauro, da parte di un certo Dario Chini, che aveva portato alla scoperta di due cicli sovrapposti di affreschi, venuti alla luce dopo aver rimosso l'intonacatura successiva, del secolo XVI-XVIII. Dopo i primi interventi apparve la data 1503, ma sotto quel ciclo ne venne fuori un'altro, più vasto, sicuramente anteriore e in cui si leggeva una data mutila: MCCCCLX....., riferibile, secondo lo Schiavo (1954) al settimo decennio del secolo. In quegli anni lavorava alla Badia a Passignano Domenico Ghirlandaio, che eseguì il Cenacolo, tutt'ora conservato e documentato dal 1472 al 1476; pochi anni prima, 1467-1471 ca., è documentata l'attività di un pittore, monaco dell'ordine vallombrosano, Filippo di Antonio Filippelli, che eseguì gli affreschi del chiostro con le storie di San Benedetto. Dal confronto di queste ultime pitture con gli affreschi di San Biagio appare evidentemente una omogeneità stilistica che ci consente di ritenere questi ultimi anch'essi opera del Filippelli, eseguiti in epoca non molto distante da quelli del chiostro. Per quanto riguarda gli affreschi datati 1503 anche essi mostrano le stesse caratteristiche e lo stile è riconducibile ancora una volta alla mano del Filippelli. Non è accertabile con sicurezza il motivo di questa ridipintura di pochi anni successiva, ma è pensabile dato che si tratta solo della parete sinistra della chiesa, che essa sia stata danneggiata pochi anni dopo il termine degli affreschi e che si sia richiesto il nuovo intervento del Filippelli per il ripristino e la ridipintura. Filippo d'Antonio Filippelli mostra essersi formato in ambiente ghirlandaiesco. Infatti l'impostazione generale delle scene, delimitate da paratste scanalate con capitello corinzio e fregio a cornice con decorazioni vegetali di tipo classico, come pure le specchiature inferiori e riquadri, richiamano certe soluzioni del Ghirlandaio ad esempio nel Cenacolo di Passignano e in quello di Ognissanti. Attribuibili allo stesso artista sono anche le pitture degli sportelli del tabernacolo che conteneva il busto reliquiario di San Giovanni Gualberto, vedi la scheda cartacea riferibile alla chiesa, nella sacrestia della badia e gli affreschi, molto deteriorati e ridipinti, della cappella di S. Andrea a Poggio al Vento, non molto distante dalla Badia. Da più recenti studi (1991), effettuati dalla dott.sa Nicoletta Pons, la data di questi affreschi è da posticiare al 1488, infatti questo ciclo appare stilisticamente più vicino alla pitture del chiostro che sono documentate al 1483. L'architettura e le tende sono tipiche dei dipinti del Filippelli. Databile al 1470 ca
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900130718A-11
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1980
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
    2006
  • STEMMI sull aparasta di sinistra - Stemma - Stemma sagomato con campo bianco con bande oro incrociate e albero in palo, in capo un crescente
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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