episodi della vita di San Giovanni Gualberto, grottesche
dipinto,
Allori Alessandro (1535/ 1607)
1535/ 1607
Butteri Giovanni Maria (1540 Ca./ 1606)
1540 ca./ 1606
Pieroni Alessandro (1550 Ca./ 1607)
1550 ca./ 1607
Gli episodi della vita di San Giovanni Gualberto, eseguiti con la tecnica a 'mezzo fresco', si svolgono su tutte le pareti del transetto sinistro: sopra le specchiature a finto marmo, nella parete di fondo e a sinistra, si svolge la scena della 'ricognizione delle reliquie del Santo' affrescate dall'Allori; mentre nella parte superiore le scene, racchiuse da una cornice a motivi fitomorfi colorati, della malattia, della morte e di alcuni suoi miracoli, affrescate dalla mano del Butteri e del Pieroni. La volta invece è decorata da grottesche ed è stata attribuita sempre all'Allori
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Allori Alessandro (1535/ 1607): esecutore
Butteri Giovanni Maria (1540 Ca./ 1606)
Pieroni Alessandro (1550 Ca./ 1607)
- LOCALIZZAZIONE Tavarnelle Val di Pesa (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Gli affreschi della cappella di San Giovanni Gualberto, come anche il disegno architettonico si devono ad Alessandro Allori, secondo una notizia riportata anche dal Borghini (1584) e da lui stesso trascritta su un "libro di Ricordi" conservato come dice il Carocci (1896) nell'archivio di Casa Pazzi. Sotto l'anno 1580 (3 novembre) si legge: " Rev. D. Aurelio da Forlì abate della Badia di Passignano......è rimasto d'accordo col M. Giovan Francesco Scarpellino da Settignano del Parapetto dinanzi alla cappella di S. Giovanni Gualberto che va di Balaustra in marmo con parapetti di legname, secondo un disegno fatto da me e accordato col detto scarpellino con dargli tutti i marmi, farlo per scudi 30 di moneta". All'anno 1580 (stile fiorentino) 15 marzo si leggono notizie riguardo le pitture e i collaboratori e, fra l'altro "Due tele...... nell'una quando S. Giovanni Gualberto fa passare il monaco per il fuoco è fatta da Giovanni Maria Butteri e l'altra fatta da Alessandro Pieroni quando Giovanni Gualberto perdona al nemico. La tela di mezzo fatta da me, dov'è nostro Signore nel Sepolcro......". Nel 1908 il Supino pubblica un altro "Libro di Ricordi" conservato nell'archivio di Palazzo Gerini dove si legge a c. 6 nel 1580 "Da Don Aurelio da Furlì, Abate di Passignano lire ottantaquattro per buon conto delle pitture e altro per la cappella de' farsi in detta Badia" e a c. 10 "Don Reverendo Abate, Monaci e converso della Badia di Passignanoscudi cento trentadi moneta, cioè, lire novecentodieci, tanti sono per le pitture della cappella di S. Giovanni Gualberto in detta Badia, cioè, in teledi pittura...... (idem come sopra) più la volta e altri spazii alla cappella a fresco fatti da Giovanni Maria detto: fu con mio disegno, et così tutte le pietre e l'ordine di architettura fatto a mia spese di colori, eccettolo azzurro oltremarino: e per resto di tutto questo conto ho ricevuto scudi diciotto soldi quindici, fanno buoni per me a Giovan Maria Butteri. Portai contanti in questo dì 14 di marzo 1580. Degli affreschi e delle tele parlano il Fornaciai (1903); il Gamba (1929); il Venturi (1933); lo Schiavo (1954) e la Becherucci (1960), ma nessuno dei critici sopra ricordati si pone il problema della distinzione delle mani. La tela dell'Allori è scomparsa agli inizi del XVIII secolo ma riteniamo probabile che il suo disegno sia quello conservato a Oxford, Christ Church 76
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900130028A-0
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
- DATA DI COMPILAZIONE 1979
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI varie -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0