Daniele, David

rilievo, 1400 - ante 1456

Cornici mistilinee entro riquadro rettangolare

  • OGGETTO rilievo
  • MATERIA E TECNICA argento/ sbalzo/ cesellatura
  • MISURE Altezza: 21.6
    Larghezza: 34.3
  • ATTRIBUZIONI Piero Di Antonio Da Pisa (attribuito)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Donatello
  • LOCALIZZAZIONE Pistoia (PT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Attraverso due diversi accordi contrattuali furono incaricate di completare i fianchi del dossale due diverse compagnie di orafi: l'una composta da Niccolao di Ser Guglielmo e Atto di Piero Braccini con Domenico da Imola, l'altra da Leonardo di Mazzeo Ducci e Piero di Giovannino con "Pippo da Firenze", ovvero Filippo Brunelleschi al suo esordio. I due esecutori designati, Domenico da Imola, e il Brunelleschi, dovettero offrire agli operai un saggio della loro abilità artistica. Tuttavia un primo contratto stipulato nel 1399 fu parzialmente modificato il 7 febbraio 1400. I cambiamenti tendevano a risparmiare la quantità di argento utilizzato ma anche un parziale mutamento degli incarichi assunti dalle due compagnie di orafi che dovettero scambiarsi il "lato" dell'altare da compiere. Difficile chiarire il motivo di questo mutamento, forse semplicemente dettato dalla volontà di privilegiare la compagnia che sembrava offrire maggiore continuità nel lavoro offrendogli il lato più visibile per non lasciarlo incompleto. Alla fine del 1401 un inventario rende ragione di che cosa fosse stato compiuto dalle due compagnie: tre figure intere, cioè S.Gregorio e Girolamo (lavorate dalla compagnia di Niccolao di Ser Guglielmo) e S.Agostino (eseguito dal Brunelleschi); due mezze figure di evangelisti di cui quella di San Giovanni fatta dalla compagnia di Niccolao e quella di S.Matteo da quella di Leonardo, più il "fioretto" che si trovava solo nel lato verso il Duomo, compiuto dalla compagnia di Niccolao. Sulla metà del XV secolo ai fianchi aggiunsero statuette altri orafi, tra i quali il mediocre Piero d'Antonio da Pisa. La critica è concorde nell'assegnare al Brunelleschi due busti di profeti, Geremia e Isaia, già segnalati come opera di Brunelleschi dalla biografia del Manetti e dal Vasari poi. Secondo Lucia Gai "Il giovane Brunelleschi faceva qui presentire l'impetuosa interpretazione che avrebbe dato del tema del Sacrificio di Isacco nella formella approntata nel 1401 per il concorso delle porte del Battistero di Firenze". L'altare, rimasto incompleto all'aprirsi del XV secolo, fu protetto negli anni seguenti da un grande armadio ligneo dipinto che riproduceva le decorazioni interne. Il fianco rivolto verso la sacrestia fu finito soltanto nel 1447 quando si affidò all'orafo Piero d'Antonio da Pisa, la statua di S.Giusto vescovo. E' forse da ascrivere allo stesso artefice un'altra statuetta raffigurante San Leonardo probabilmente realizzata nel corso del 1449 o nel 1450. James Beck (1980) ha avanzato l'ipotesi che almeno uno dei due mezzi profeti possa essere opera del giovanissimo Donatello, documentato a Pistoia nel 1401, ma tale congettura, smentita da evidenze documentarie che riferiscono a Piero d'Antonio le due figure rimane indicativa per una maggiore comprensione dei riferimenti figurativi dell'orefice pisano
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900126097-1.24.5
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1979
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI nel cartiglio retto da Daniele - DANI/ EL.P/ ROF/ ETA// - lettere capitali - a incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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