santi, profeti, angeli danzanti

reliquiario architettonico,

Base a sezione esagonale polilobata, costituita da alto basamento decorato da fascia a trafori in basso e pinnacoli sormontati da piccole statuette a fusione; su ciascuna faccia entro polilobo è il busto di un santo a rilievo; fusto a sezione esagonale con nodo architettonico a tempietto; teca a tempietto di forma esagonale con finestre trifore e copertura a cupola, circondata da sei statuette a fusione di angeli danzanti; calice apicale sormontato da croce con gemme e incisione a tergo

  • OGGETTO reliquiario architettonico
  • MATERIA E TECNICA argento/ sbalzo/ doratura
    VETRO
  • ATTRIBUZIONI Maestro Gualandi Da Firenze (notizie 1444)
  • LOCALIZZAZIONE Pistoia (PT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Citato nella guida del Tigri e nel catalogo dell'esposizione del 1899 con una generica indicazione cronologica al XV secolo è stato studiato per la prima volta in maniera sistematica dal Beani, il quale sulla base di un ricordo settecentesco del sagrestano Sigismondo Conti ci fa sapere la probabile data di esecuzione del reliquiario e il suo autore. Dal regesto del Conti risulterebbe infatti che nel 1444 gli operai del Capitolo della cattedrale commissionarono un reliquiario per esporre il SS. Sacramento a certo "maestro Gualandi Fiorentino". Il documento originale non è mai stato trovato e gli studiosi (Marchini) avanzano dei dubbi circa l'esatta lettura del nome Gualandi, da parte del compilatore del ricordo settecentesco, dal momento che un orafo fiorentino di tale nome non viene mai citato nei documenti della prima metà del Quattrocento. Nato quindi per l'esposizione dell'Eucaristia, il reliquiario fu in seguito adibito a conservare una reliquia di Sant'Agata, come conferma un inventario del 1649. Probabilmente solo alla fine del Settecento vi furono inserite le reliquie di Sant'Eulalia, compatrona di Pistoia, per aver liberato, secondo la tradizione, la città dal dominio di Uguccione della Faggiola, nel 1313. Queste furono donate alla città nel maggio 1596 da Francesco Centi (Chiesa pistoiese): nel 1714 un discendente del Centi, Cristoforo, fece eseguire una statuetta d'argento per contenerle, andata distrutta nella confisca del 1799 (Ferrali), della quale rimane solo la base con l'iscrizione commemorativa. In seguito a ciò le reliquie di Sant'Eulalia furono collocate nel pregevole contenitore quattrocentesco in esame. Come rileva il Marchini, il reliquiario, da un punto di vista stilistico, rivela strette connessioni con la produzione di ambito ghibertiano, evidenti soprattutto nel basamento con busti di santi che si affacciano da polilobi mistilinei; non mancano, sempre secondo il Marchini, riferimenti alla vitalità donatelliana nelle figure danzanti e alla lanterna brunelleschiana nell'architettura del tempietto. La crocetta apicale decorata sul retto di gemme e sul verso di alcune figure di santi incise, è presumibilmente coeva al resto del reliquiario: vi si trova tuttavia una placchetta, applicata con cerniere, sulla quale compare inciso lo stemma di papa Innocenzo XI (1676-1689), stilisticamente riconducibile agli anni del pontificato
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900123361-0
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1979
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2002
    2006
  • ISCRIZIONI piede - S(...) EULALIA V(...) M(...) SACRA LIPSANA A MAIORIBUS SUIS AN(NO) MDLXXXV PROCURATA ET PUBBLICAE EXPOSITA VENERATIONI UT CUIUS OPEM CIVES OLIM INOPINATO SENSERUNT EAMDEM ADSIDUE EXORATAM HABERENT PROPITIAM NOBILIORI HOC DECORAVIT ORNAMENTO CRISTOPHORUS CENTI EQUES S(ANCTI) STEPHANI AN(NNO) D(OMINI) MDCCXIV - a incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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