Evangelisti e Dottori della chiesa

dipinto murale, ca 1433 - ca 1433

n.p

  • OGGETTO dipinto murale
  • ATTRIBUZIONI Bicci Di Lorenzo (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Lastra a Signa (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Gli affreschi sono visibili nell'attico della cappella del fonte battesimale situata a destra della porta d'ingresso della chiesa, e formata da due campate impostate su pilastri ortogonali. Negli spicchi delle volte della prima campata sono raffigurati su fondo azzurro i busti di quattro Dottori della chiesa. Le membrature architettoniche sono sottolineate da una cornice ornata da riquadri entro cui è una decorazione a racemi fitomorfi alternati a quadrati ornati da losanghe e a teste di cherubino inserite in esagoni. La stessa cornice più semplificata si ripete a sottolineare i bordi esterni dell'attico.Gli affreschi della cappella del fonte, da ascrivere all'attività di Bicci di Lorenzo (Firenze, 1368-Arezzo, 1452), furono riportati alla luce nel 1891 (cfr. Carocci 1895, p. 11) e purtroppo largamente ridipinti durante i lavori di restauro. L'attribuzione a Bicci di Lorenzo e la datazione degli affreschi al 1433 si basa su una notizia contenuta in un manoscritto intitolato 'Decimario' riferentesi agli anni 1426/1500 (conservato in copia nell'Archivio parrocchiale). Il testo del documento, citato dal Carocci (1895, p. 11; 1906, pp. 38-39) è stato recentemente integralmente pubblicato dal Procacci (1976, p. 9, nota 36) che da notizia anche dell'esistenza di un'altra copia conservata all'Archivio di Stato (Compagnie soppresse, V, XXV, c. 6). In entrambi i manoscritti evidentemente derivati da un originale più antico si legge: 'Addì 7 giugno 1433. Gli operai diedero a sfruttare a Bicci pittore per sue fatiche fatte nel dipingere la cappella sopra il fonte battesimale tre pezzi di terra in piano di Gangalandi di storia nove in circa, che l'uno pezzo comprò da Niccolò di Filippo Cambini e l'altro pezzo lasciò Filippo Cambini alla Compagnia e l'altro pezzo lasciò Monna Teodora fu di Guido Zati; e siccome detto Bicci nel mese di giugno se n'andò ad Arezzo e (non) condusse le dipinture della Compagnia fu obligato pagare lire quindici l'anno'. Lo stato di conservazione degli affreschi e la ridipintura impediscono un'attenta analisi stilistica del ciclo; il Procacci (1976, p. 9, nota 36) comunque riconosce un largo intervento di aiuti o scolari di Bicci. Possiamo tuttavia notare anche in questi affreschi il gusto favoloso e cortese (ad esempio nell'episodio di S.Martino) da narratore tardogotico di Bicci che si sofferma soprattutto sui particolari decorativi (cfr. gli angeli musicanti che attorniano Cristo in gloria)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900095593-4
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1978
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2010
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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