Natività di Quarata. Adorazione dei Magi

predella,

n.p

  • OGGETTO predella
  • ATTRIBUZIONI Paolo Uccello (1397/ 1475)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Giovanni Di Francesco
    Paolo Uccello, Scuola
    Maestro Della Predella Di Quarate
    Beato Angelico, Scuola
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La predella, già attribuita a scuola dell'Angelico dal Carocci, fu pubblicata per la prima volta dal Marangoni nel 1932 come opera giovanile di Paolo Uccello, databile fra il 1426 e il 1432. L'attribuzione fu accolta dal Ragghianti e da gran parte della critica che si occupò del dipinto intorno agli anni trenta del Novecento, ad eccezione del Berenson, che negandone la paternità a Paolo, l'assegnò a Giovanni di Francesco. La vicinanza all'arte di Paolo fu sottolineata anche dall'Offner, che prudentemente la riferì alla scuola, seguito dal Salmi (1934) che chiamò l'anonimo artista "Maestro della predella di Quarata", attivo nel quinto decennio del XV secolo e autore, secondo lo studioso, anche degli affreschi della cappella dell'Assunta di Prato. Anche Pope-Hennessy è propenso non assegnarla a Paolo Uccello, pur notando la vicinanza agli affreschi della cappella dell'Assunta di Prato, dove però egli non ravvisa quelle componenti angelichiane che invece sono presenti nella predella di Quarata. La critica recente è invece generalmente concorde nel restituire l'opera a Paolo Uccello ad iniziare dal Carli che la data intorno al 1440. Il Sindona la ritiene un autografo giovanile dove sono ancora evidenti alcuni rapporti con i modi espressivi caratteristici del Gotico Internazionale. Per il Gioseffi si tratta invece di un'opera tarda databile intorno al 1463, e tende a ravvisarvi un intervento della bottega, sia pur con larga partecipazione del maestro nel pannello centrale. Egli considera inoltre assai vicina nella struttura compositiva della sinopia della Natività di San Martino alla Scala di Firenze. Il Parronchi la ritiene interamente autografa datandola intorno al 1434, opinione condivisa anche dalla Tongiorgi Tomasi. La predella doveva completare una pala d'altare oggi perduta, che forse ornava in origine l'altare maggiore della chiesa di S. Bartolomeo a Quarata. Le tonalità chiare, le figure esili, l'interesse per l'ambientazione naturalistica, come la posa bloccata e lo scorcio prospettico del cavallo, sono tipiche di Paolo e spingono a convalidarne l'attribuzione e la datazione intorno al quarto decennio. La predella fu depositata durante la Seconda Guerra Mondiale nel Museo arcivescovile del Cestello
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900074465
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1976
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1989
  • ISCRIZIONI sul retro, in un cartellino - Soprintendenza alle Gallerie, Firenze Gabinetto dei restauri. Restaurato nel [...] n. 1911 - a stampa - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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