calice,
Piede circolare con orlo sagomato; base rialzata decorata da testine angeliche a tutto tondo, cartelle, conchiglie e festoni; fusto con nodo a vasocon tre volute; nel nodo entro cartelle iscrizione e stemma Rospigliosi; sottocoppa decorato da testine angeliche con ali spiegate alternate a cartelle includenti festoni di frutta
- OGGETTO calice
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MATERIA E TECNICA
argento/ sbalzo/ cesellatura/ doratura/ fusione
- AMBITO CULTURALE Bottega Pistoiese
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ALTRE ATTRIBUZIONI
bottega romana
- LOCALIZZAZIONE Pistoia (PT)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Come altri membri della famiglia Rospigliosi, Giulio, che divenne cardinale nel 1657, fece donativi alla cattedrale per resarcire il tesoro della sagrestia dopo l'incendio del 1641. Come attestato dalla scritta presente sul nodo egli donò questo pregevole calice, che fu subito molto apprezzato,come risulta dai documenti di recente pubblicati (Chiesa pistoiese). Franca Falletti ipotizza per questo calice dalle opulente forme barocche, resecon enfasi dalla bicromia delle parti dorate sull'argento, una produzioneromana. Orientata verso una produzione pistoiese è invece Chiara d'Afflitto, che vede possibilità di un confronto con il calice del 1642, donato alla sagrestia da Jacopo Rospigliosi nel quale si riconosce la mano del pistoiese Giuliano Pettini e del fiorentino Lorenzo Galestrucci, notando affinità tra i cherubini sporgenti e gli elementi decorativi come le ali spiegate e le volute affrontate con perlinature
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900073412
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
- DATA DI COMPILAZIONE 2002
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI sul nodo - CAPPELLA B(...)ME VIRGINIS ET S(...)TI SEBASTIANI / JULIUS ROSPIGLIOSIUS BENEFICIARIUS 1641 - A GRAFFITO - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0