Graduale in due volumi, il I° vol. è composto di 130 carte e copre il periodo che va dalla I° Domenica di Avvento alla vigilia di Pentecoste, il II° vol. è composto di 120 carte e contiene gli introiti delle domeniche dopo Pentecoste e del proprio e comune dei Santi. Il I° vol. è integro; nel II° vol. le carte 142-143 sono una sostituzionepiù tarda, come pure le carte 248 e 253. Scrittura gotica in inchiostro bruno, distribuita su otto righi, e rubriche in rosso. Numerazione riginaria, in numeri tracciati sul verso dei fogli. La decorazione dei due codici consta di iniziali filigranate, in rosso e blu, con lunghi tralci sottili, e di iniziali decorate e figure. Nel I° vol. le iniziali decorate sono di medie dimensioni, incluse entro cornici riquadrate, con terminali e decorazione interna a foglie simmetricamente disposte e inframmezzate di gocce auree, si trovano alle seguenti carte: c. 3v G/ c. 19r E/ c. 20v I/ c. 22v D/ c. 25r I/ c. 29v C/ c. 31v E/ c. 40r I/ c. 58r O/ c. 66 L/ c. 118v Q/ c. 119v M/ c.120 I/ c.121v G/ c. 126v E/. Nel II° vol. le iniziali decorate in tutto analoghe a quelle del I° vol sono alle seguenti carte: c. 137 B/ c. 150v I/ c. 152r I/ c. 156v I/ c. 162r S/ c. 165v S/ c. 171v E/ c. 174v D/ c. 176v N/ c. 182r S/ c. 184v B/ c. 197v P/ c. 199r I
- OGGETTO antifonario
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ATTRIBUZIONI
Pacino Di Buonaguida (bottega)
- LOCALIZZAZIONE Pistoia (PT)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La decorazione miniata dei due volumi è opera di un'unica mano. L'Offner ha attribuito le miniature della prima parte alla Bottega di Pacino di Buonaguida, mentre Chiarini vi vede "legami piuttosto stretti con la bottega di Giotto e con Taddeo Gaddi". In realtà il graduale si colloca perfettamente nell'ambito della bottega pacinesca, tra le più attive e prolifiche nei primi decenni del secolo, trovandosi riscontri particolarmente stringenti, sia per lo stile delle figure che per i partiti decorativi, con i due fogli miniati di proprietà privata, pubblicati dall'Offner (vol. VI, sez III, p. 196, tav LV), opera verosimilmente dello stesso autore dei corali di Pistoia. Anche l'iconografia e particolarmente anche quella di alcune scene come l'Offerta di David, la Resurrezione e l'Adorazione dei Magi è strettamente affine a quella di codici pacineschi, come il ms. 795 alla Pierpont Morgan Libraru di New York. La datazione del corale pistoiese non dovrebbe essere molto avanzata tra il II° e il III° decennio del secolo, come si deduce anche dal tipo delle decorazioni e dei tralci foliati, ancora in linea con la tradizione tardo-duecentesca e senza le nervose ridondanze esornative visibili ad esempio nei più tardi corali pacineschi dell'Impruneta
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900070414-0
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
- DATA DI COMPILAZIONE 1976
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0