Figure: angelo. Abbigliamento: all'antica

  • OGGETTO scultura
  • ATTRIBUZIONI Vaccà Andrea (notizie 1688-1745)
  • LOCALIZZAZIONE Pescia (PT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le due sculture raffiguranti un angelo furono genericamente attribuite da Innocenzo Ansaldi allo scultore Vaccà. Il nome fu precisato da Giuseppe Ansaldi che assegnò correttamente l'opera ad Andrea, scultore carraresee membro di una importante dinastia di scultori e mercanti di marmi. Artisticamente cresciuto nell'ambiente fiorentino dell'Accademia che frequentò a partire dal 1688, collaborò all'arredo della cappella Feroni nella Santissima Annunziata e della chiesa di San Gaetano a Firenze, entrando in contatto con gli artisti più apprezzati e operosi del momento. Nel 1698 fu chiamato a Pescia per erigere l'altare maggiore nella Cattedrale di Santa Maria Assunta dove, nei primi anni del Settecento, scolpì i nostri angeli occupandosi anche dell'altare. Lo stile elegante dalle superfici levigate e dalle forme leggiadre venate di malinconia espresso da Andrea, e dalla sua bottega, incontrò consensi anche a Pisa dove ottenne diverse commissioni. Realizzò il pavimento marmoreo con disegni illusionistici nella certosa di Calci e successivamente troviamo traccia della sua opera nell'arcivescovato di Pisa per il quale, nel 1707, eseguì una scultura raffigurante Mosè.Tornò ad operare, nel 1709, nell'oratorio delle monache benedettine di Pistoia dove, sotto la direzione architettonica del Foggini, affiancò una squadra di artisti come Giovan Battista Ciceri, Alessandro Gherardini, Anton Domenico Gabbiani ed altri con i quali aveva precedentemente lavorato. Sono da assegnare alla sua mano sia lo splendido angelo lettore, databile al1711, donato dai duchi di Massa Cybo Malaspina alla Certosa di Calci che le acquasantiere realizzate per il duomo di Ferrara e per la chiesa di San Matteo a Pisa. Nella classica compostezza e nella insistita minuzia dei particolari che compongono queste opere pisane, Paolo Roberto Ciardi ravvisa, "nei fiori e nei capelli" dove il Vaccà "trasforma il marmo in materia alabastrina", influenze filtrate dal genovese Filippo Parodi. Nel nostro caso l 'angelo, volto verso l'aula della chiesa, viene raffigurato in una posizione dinamica mentre indica ai pellegrini la Sacra Immagine. L'impostazione della figura, la plasticità dei panneggi mossi da un ipotetico vento richiama illustri precedenti romani ed appare ancora intriso di quella cultura espressa dagli importanti cantieri fiorentini dove la tradizione classica attenua la grandiosità del barocco romano
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900033995
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1975
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2002
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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