Santa Caterina da Siena in preghiera

dipinto, 1640 - 1640

n.p

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Bilivert Giovanni (attribuito)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo del Cenacolo di Andrea del Sarto
  • LOCALIZZAZIONE Monastero di S. Michele a S. Salvi (ex)
  • INDIRIZZO via di S. Salvi, 16, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto è inventariato (1881, 1890) senza riferimento attibutivo ma con l'esatta indicazione del soggetto. Dall'inventario del 1881 si ricava la data 16 giugno in cui venne effettuata la verifica nel 1906, data che è oggi lacunosa nell'annotazione manoscritta apposta sul cartellino del 1881 (vedi ISCRIZIONI). Nella precedente schedatura ministeriale (1974-1975, S. Turrini), in cui si riporta la notizia erronea di una attibuzione inventariale alla maniera del Cigoli, la tela è ritenuta "opera toscana discreta del primo Seicento". Sulla base della fotografia eseguita anteriormente alla velinatura che rende attualmente impossibile un esame diretto del dipinto, esso può essere attribuito con sicurezza a Giovanni Bilivert. Per il clima di sofferta e intensa devozionalità la tela è infatti accostabile al 'San Bruno' nella foresteria nobile della Certosa del Galluzzo (Firenze) databile a "poco dopo il 1636" (cfr. R. Contini, "Bilivert. saggio di ricostruzione', Firenze 1985, scheda n. 57, pp. 117-118, fig. 69) in cui ritorna inoltre pressochè identico il teschio appoggiato sul libro; il volto di profilo della Santa, poi, si potrà avvicinarlo a quello similmente apprensivo della 'Nereide' sulla sinistra della tela con Testi che consegna le armi ad Achille, in collezione privata a Firenze, datata 1634 (Contini, 1985, scheda n. 42, pp. 106-107, fig. 57, tav. XVII); e infine, la mano sinistra della Santa è confrontabile con quella, ugualmente allungata di Achille nella stessa tela di collezione privata. Questi confronti inducono a datare il dipinto di San Salvi nel IV decennio del Seicento. E' assai probabile che la piccola tela sia una replica autografa di un dipinto di dimensioni maggiori, forse identificabile con quello oggi disperso, eseguito dal Bilivert per Lorenzo Antinori, di cui fa menzione Orazio Fidani (ante 1656) nella sua biografia sul pittore: "Fece ancora [ a Lorenzo Antinori ] una S. Caterina da Siena inginocchioni che fa orazione, la quale à tanto spirito, che dimosra esser animata: e q.o è un de' più degni quadri che fino a q.o giorno lui abbia condotto" (citato in R. Contini, 1985, p. 161)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900022284
  • NUMERO D'INVENTARIO inv. 1890, 7388
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1988
  • ISCRIZIONI cartellino sul retro del telaio - Inv. 1890 n. 7388 - a penna -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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