Lettera "E"tra racemi;lettera "S"San Barnaba;lettera "B"Santo;lettera "F"San Giovanni Battista;lettera "S"San Pietro e San Paolo;lettera "V"Assunzione della Madonna;lettera "M"decollocazione di San Giovanni Battista;lettera "H"Madonna con Bambino
Membranaceo. Cc. I (cart.) +222+20+ l'(cart.).Penna e pennello;inchiostro (bruno rosso e azzurro);tempera (azzurro, arancio, marrone, porpora, violetto, verde, nero, bianco e rosa).Numerazione antica (non coeva) in grandi numeri arabi in inchiostro bruno posti al centro del margine superiore, è incompleta (fino a c.120) ed il resto delle carte membranacee non sono numerate.L'aggiunta cartacea è numerata con cifre romane rosse all'angolo superiore di ogni pagina.Il codice è composto da 20 fascicoli:1 ternio, 1 quaterno, 5 quinterni, e 12 sesteni.La parte aggiunta consta di 3 fascicoli:2 terni ed 1 quaterno.Sono presenti (anche se talvolta rifilati) richiami in inchiostro bruno riquadrati da una semplice cornice rettangolare.Littera de forma in inchiostro bruno con rubriche in inchiostro rosso; lo specchio di scrittura comprende una colonna di 7 linee di scrittura ed altrettanti tetragrammi costituiti da neumi bruni e righi rossi; mm. 340x220.Legatura antica, ottocentesca; piatti in cartone ricoperti da pergamena di riutilizzo, dorso liscio.Il codice contiene l'Antifonario notturno temporale e santorale dal Sabato primo di Avvento all'Ufficio dei Morti.Incipit, c.1:(rubr. Sabbato primo de adventu) Ecce nomen domini... Explicit, c.222 ... iubilent deo salu. (si veda il campo "OSS")
- OGGETTO miniatura
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MISURE
Altezza: 465 mm
Larghezza: 307 mm
- AMBITO CULTURALE Ambito Umbro-laziale
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ATTRIBUZIONI
Francesco D'antonio Del Chierico (bottega)
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ALTRE ATTRIBUZIONI
ambito fiorentino
- LOCALIZZAZIONE Vicchio (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Le prime due iniziali sono opera di un miniatore fiorentino quattrocentesco. Le miniature duecentesche sono eseguite da un'artista fiorentino degli ultimi decenni del' 200, di non grande qualità, anche se particolarmente felice riesce nella Madonna con Bambino di c. 112r. E' avvicinabile, con qualche approssimazione, al miniatore del Codice Plut 5 dext 1 della Biblioteca Laurenziana (A.M. Giusti, 1972). Qui viene trattato il primo tomo dell'antifonario. Quest'ultimo è di complessa composizione, costituito da fascicoli di epoche diverse che si integrano ed alternano formando un testo unico. Il nucleo più antico risale alla fine del XIII secolo e comprende le parti finali e più consistenti di entrambi i tomi, vol. I, cc. 49-220, annoverando elaborate iniziali filigranate ed il maggior numero delle lettere miniate. Un successivo intervento è riferibile alla seconda metà del XV secolo, che in questo tomo si trova nei primi fascicoli con due grandi lettere miniate. Poi esiste una parte tarda, del 1815, fatta inserire dall'allora parroco della pieve di S. Maria, Michele Pini, aggiungendo così tre fascicoli cartacei (cc.I-XL) e la legatura, collegando così le varie parti del testo. Le carte più antiche del manoscritto, come abbiamo detto dell'ottavo-nono decennio del Duecento, risultano omogenee per misure, caratteristiche paleografiche e codicologiche, nonché per l'apparato decorativo. Le sue miniature si devono ad una stessa bottega con caratteri tipici e ricorrenti, ma dove si individuano due mani: il primo miniatore lavora alle scene del Santo e delle due con S. Giovanni Battista, mostrando le figure più vive e mobili, con capelli morbidi e barbe sfrangiate. Mentre il secondo miniatore, nella scena dei santi Pietro e Paolo, in quella raffigurante l'Assunzione della Madonna e anche della Madonna con Bambino in trono, mostra i volti dei personaggi più attoniti, caratterizzati da larghe facce con occhi piccoli e vicini. I caratteri stilistici dei due miniatori lasciano scorgere i tratti della cultura figurativa umbra, rimandando a quel particolare filone di gusto classicheggiante che, tra l'ottavo e il nono decennio del Duecento, si sviluppò all'ombra del cantiere di Assisi. Tale indirizzo, collegandolo a riflessi della pittura romana, faceva capo ai cosiddetti "Maestro del Messale di Deruta" e "Maestro dell' A 47"; in particolare a quest'ultimo artista rimandano i modi dei due miniatori del nostro codice. Per quanto riguarda le due miniature quattrocentesche, una iniziale decorata da racemi (c.1) e una figurata con S. Barnaba (c.45v), i loro tratti stilistici rimandano all'ambiente fiorentino degli anni Settanta del Quattrocento, in particolare all'ambito dei libri di coro della SS. Annunziata, codici B e C, nei modi della bottega di Francesco d'Antonio del Chierico; si veda per esempio l'impostazione generale di san Barnaba, che risulta meno solida rispetto alle figure del maestro. La presenza a Fagna di un manoscritto di questo genere si può spiegare col fatto che questa pieve teneva alle sue dipindenze territoriali il locale convento agostiniano di cui era patrono S. Barnaba e che venne soppresso nel 1808, quindi appare plausibile che questo manoscritto possa essere pervenuto alla suddetta pieve per integrarne il modesto apparato. Inoltre è da considerare che la chiesa di S. Maria era collocata sulla principale via transappeninica, quindi tappa fondamentale, che univa Bologna con Firenze e conseguentemente con Siena e Roma, mediante la via Francigena
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900019057
- NUMERO D'INVENTARIO 41
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- DATA DI COMPILAZIONE 1972
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2015
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0