Djébéléïn ou les deux montagnes. Vaso a cratere
vaso,
1811 - 1811
Vasi a cratere del tipo Medici senza anse
- OGGETTO vaso
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MISURE
Altezza: 69 cm
- AMBITO CULTURALE Manifattura Di Sèvres
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo delle Porcellane
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
- INDIRIZZO P.za Pitti, 1, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Questa tipologia di vasi è denominata nei registri della Manifattura di Sèvres “Medici”, in quanto per la forma trae ispirazione dal vaso a cratere in marmo antico conservato nelle raccolte medicee, del quale evoca, seppur rivisitati, anche alcuni elementi decorativi come le foglie e i grappoli d’uva. Essi sono affiancati dalla rappresentazione di geroglifici e da aquile rappresentate con ali aperte con al centro un’iscrizione che descrive la scena sviluppata su un lato del corpo di entrambi i vasi. Sull’una è leggibile “Djébéléïn ou les deux montagnes”, mentre sull’altra “Ruines du temple d’Hermopolis”. Si tratta di vedute tratte dal volume intitolato “Voyage dans la Basse et la Haute Egypte” con testi e disegni di Dominique Vivant Denon, rielaborate dal capo decoratore della Manifattura di Sèvres Jacques Francois Joseph Swebach-Desfontaines, ivi attivo dal 1802 al 1813. Questi si formò a Parigi presso Joseph Duplessis e si specializzò nella pittura e incisione di paesaggi, di scene di caccia e di battaglia, oltreché nella rappresentazione della vita militare, che ritrasse dal vero durante le guerre rivoluzionarie e le campagne napoleoniche. A quest’ultime sono riferite le vedute sui nostri vasi poiché il Denon prese parte a quella in Egitto, insieme ad altri studiosi e archeologi dell’epoca che in certa misura hanno contribuito alla diffusione del fenomeno di risonanza europea definito “Egittomania”. È noto che nel 1800 l’allora Ministro dell’Interno Luciano Bonaparte, nell’intento di rinnovarne la produzione di Sèvres ne affidò la direzione ad Alexandre Brogniart, il quale insieme al Denon tra il 1805 e il 1808 elaborò un “Servizio egizio” la cui decorazione delle scene principali fu affidata allo Swebach. Questi nel 1807 si occupò anche dell’elaborazione di disegni per ventisette piatti destinati al servizio del banchetto delle nozze celebrate nel 1810 tra Maria Luisa Asburgo Lorena e Napoleone. Esso fu commissionato da quest’ultimo con la rappresentazione delle sue vittoriose campagne militari elaborate dal Brogniart e dal Denon. Anche i nostri vasi furono commissionati dall’Imperatore per donarli, insieme ad altri manufatti di Sèvres anch’essi conservati nelle collezioni di Palazzo Pitti (inv. O.d.A. 1911, nn. 158, 212, 486; inv. A.G. 1890, n. 8749; inv. M.P.P. 1911, n. 16969), a Ferdinando III Asburgo Lorena, padrino al battesimo del Re di Roma nel 1811. Come per il servizio da lui ordinato, i nostri esemplari mostrano la magnificenza delle sue imprese attraverso la rappresentazione di siti simbolo della spedizione da lui condotta in Egitto, il cui potere imperiale è espresso attraverso le citate ali d’aquila, ma anche la doratura che riveste ne riveste le superfici. La maggior parte dei motivi egizi sono tratti dal citato volume del Denon e si trovano a tav. 59, fig. 6 e 9; tav. 100, fig. 2; tav. 116, fig. 4; tav. 120, fig. 3, 6, 8; tav. 121, fig. 3 e tav. 127, fig. 7. Anche i due paesaggi provengono dal libro del Denon (vedi tav. 33, fig. 1 e tav. 52, fig. 2), con l’aggiunta da parte dello Swebach di figure. I vasi costarono complessivamente 10000 'francs'. Per notizie storiche vedi inventario n. 8749. L'inventario Vasi e Stipi, 1860, nn. 77-78 cita: “nella Sala d'Ercole”
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900006118
- NUMERO D'INVENTARIO OdA 492-493
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
- ENTE SCHEDATORE Le Gallerie degli Uffizi
- DATA DI COMPILAZIONE 1972
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
2023
- ISCRIZIONI sul fronte - “Ruines du temple d’Hermopolis” - a pennello -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0