Madonna con Bambino in trono tra Santa Reparata, San Giovanni Battista, San Bartolomeo, Sant'Antonio abate, San Domenico, Santa Caterina da Siena

dipinto, post 1475 - 1489

Madonna in trono che sorregge sulla gamba destra il Bambino. Alla sua destra S. Reparata, S. Giovanni Battista e S. Domenico in ginocchio. Alla sua sinistra invece S. Bartolomeo, Sant'Antonio Abate e S. Caterina da Siena anche lei in ginocchio

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Neri Di Bicci (1419/ 1492)
  • LOCALIZZAZIONE Vicchio (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tavola, facilmente attribuibile a Neri di Bicci, è stata trasformata nella seconda metà del XVII secolo con l'aggiunta di un S. Domenico e S. Caterina inginocchiati (Archivio Arcivescovile Fiorentino: VP 29 del 1655 c. 30v; VP 39 del 1671 c. 157r; IBE 32 del 1705 n. 140). La presenza di S. Reparata nel dipinto confermerebbe la provenienza dalla chiesa di Pimonte. L'opera non è mai stata presa in considerazione dalla critica che si è occupata di Neri di Bicci, e non è possibile rintracciare sue notizie nelle Ricordanze dell'artista scritte tra il 1453 e il 1475. Questo potrebbe indicare che si tratta di un'opera precedente al 1453, anche se le maggiori assonanze sono ravvisabili con l'Annunciazione degli Uffizi datata al 1458, con la tavola di S. Felicita datata al 1463, e con un altro dipinto datato allo stesso anno eseguito da Neri per Bastiano d'Andrea da Certaldo, che presenta un trono con simili colonne scanalate (1989, Bernacchioni A.). Nella pubblicazione del catalogo del museo del 2008 Maria Matilde Simari sposta la datazione della pala di Pimonte agli anni ottanta del Quattrocento, rilevando che nel dipinto è presente una maggiore raffinatezza nella nitida struttura architettonica del trono della Madonna e nel segno inciso e "castagnesco" nella definizione dei quattro santi ai lati di essa. Inoltre dopo aver seguito il complesso restauro (1997-1998) ha potuto appurare che sotto le due figure secentesche, databile alla seconda metà, di San Domenico e Santa Caterina da Siena sono presenti rispettivamente un copricapo cardinalizio, un cordone penitenziale e più in alto l'aureola del santo; mentre sotto la santa si è intravisto un manto decorato di gigli e ornato da ricche bordure, il profilo di una mano in atto di sostenere uno scettro e più in alto la sagoma di una corona posta sul capo del santo sottostante. Quindi grazie a questi elementi è stato proposto dalla dottoressa l'identificazione con le figure di san Girolamo e di san Ludovico di Tolosa
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900004803
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2015
  • ISCRIZIONI nel cartiglio di S. Giovanni Battista - Ecce Agnus Dei - lettere capitali - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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