disegno architettonico, Indicazione approssimativa delle parti da lasciarsi visibili e di quelle da demolirsi nell’edificio erroneamente creduto palazzo di Teodorico di Ravenna di Anonimo italiano (XIX-XX)

disegno architettonico, XIX-XX fine/ metà

Disegno a china nera, pastello giallo, matita e velature ad acquarello su carta. Indicazione approssimativa delle parti da lasciarsi visibili e di quelle da demolirsi nell’edificio erroneamente creduto palazzo di Teodorico di Ravenna - sezione trasversale e longitudinale. Incollato su cartone insieme agli inv. 8337-8338-8339

  • OGGETTO disegno architettonico
  • MATERIA E TECNICA CARTA
    acquerellatura
    pastello giallo
    INCHIOSTRO DI CHINA
    matita
  • MISURE Misura del bene culturale 08iccd_modi_2185030161561: 212x607 mm
  • CLASSIFICAZIONE OGGETTI/ OGGETTI ARTISTICI
  • ATTRIBUZIONI Anonimo Italiano (xix-xx): disegnatore
  • LOCALIZZAZIONE Ravenna (RA)
  • INDIRIZZO Via San Vitale, 17, Ravenna (RA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’area che comprende il cosiddetto “Palazzo di Teodorico”, ex chiesa di San Salvatore ad Calchis, e la zona retrostante, fino alla absidi di Sant’Apollinare Nuovo, ha suscito per diverso tempo l’interesse degli storici, al fine di comprendere la genesi della zona palaziale venutasi a creare a Ravenna a seguito del trasferimento dell’imperatore e della corte. Quest’area è stata pertanto oggetto di lunghe indagini archeologiche, iniziate già nella seconda metà dell’800 e riprese poi in una seconda importante campagna di scavi tra il 1908 e il 1914 condotta da Gherardo Ghirardini, l’allora Soprintendente agli Scavi di Antichità per l’Emilia, sotto gli auspici di Corrado Ricci. Le scoperte di questa lunga e grandiosa campagna di scavi, sono state documentate da un ricco nucleo di disegni oggi conservati presso l’Archivio Disegni della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. Dagli scavi emersero strutture stratificate: gli ambienti di una villa suburbana del I sec. d.C, un complesso palaziale del IV secolo sorto attorno a un cortile porticato e con grande aula absidata, nuove pavimentazioni a mosaico relative a trasformazioni di età teodoriciana e ulteriori modifiche che testimoniano l’utilizzo dell’area fino all’VIII secolo d.C., quando divenne sede degli Esarchi. Gli incredibili pavimenti musivi ritrovati, oggi conservati al primo piano del cosiddetto “Palazzo di Teodorico”, vennero distaccati, restaurati e riprodotti attraverso diversi rilievi e disegni. Quest’attenta documentazione grafica comprende riproduzioni acquerellate di grande valore, di mano di Alessandro Azzaroni, disegnatore della Soprintendenza ai Monumenti di Ravenna, raffiguranti i lacerti pavimentali musivi a motivi geometrici, fitomorfi, floreali e figurati e frammenti di pavimento in opus sectile di marmi policromi, provenienti da vari ambienti dell’antico palatium. Oltre agli acquerelli compongono la ricca serie dell’Archivio Disegni della Soprintendenza anche diversi schizzi e disegni relativi ai rilievi, alle sezioni e alle planimetrie degli scavi realizzati tra la fine dell’800 e i primi vent’anni del ‘900
  • TIPOLOGIA SCHEDA Modulo informativo
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 08-ICCD_MODI_2185030161561
  • NUMERO D'INVENTARIO ADS RA 8340
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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