stampa fotomeccanica, Eliografia dei rilievi della Chiesa di Santa Chiara di Ravenna di Anonimo italiano (XIX)
stampa fotomeccanica,
1895/05 - 1895/05
Anonimo Italiano (xix-xx)
XIX-XX
Eliografia. Rilievi della Chiesa di Santa Chiara di Ravenna
- OGGETTO stampa fotomeccanica
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MATERIA E TECNICA
carta eliografica
eliografia
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MISURE
Misura del bene culturale 08iccd_modi_1141863527361: 605x400 mm
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CLASSIFICAZIONE
OGGETTI/ OGGETTI ARTISTICI
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ATTRIBUZIONI
Anonimo Italiano (xix-xx): disegnatore
- LOCALIZZAZIONE Ravenna (RA)
- INDIRIZZO Via San Vitale, 17, Ravenna (RA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel 1250 una comunità di clarisse, composta da donne ravennati tra cui la famosa Chiara da Polenta, scelse come luogo per vivere e ritirarsi in preghiera un vecchio oratorio, La chiesa di Santo Stefano in fundamenta. Poco si conosce delle strutture dell’edificio originario, che ben presto venne ampliato per adeguarsi alle necessità del convento. Anche la chiesa fu restaurata per l’occasione e l’altare venne consacrato nel 1311 da parte dell’arcivescovo Rinaldo da Concorezzo. Sulle pareti del presbiterio del nuovo edificio venne realizzato intorno al 1320, per volere delle clarisse, un ciclo di affreschi dedicato alle Storie della Salvezza e sulle vele della volta le figure degli Evangelisti e dei Dottori della Chiesa. Il ciclo costituisce un esempio della piena maturità espressiva di Pietro da Rimini, artista attivo come pittore e direttore responsabile di grandi cantieri pittorici in Romagna. La chiesa e l’adiacente monastero vennero ricostruiti in gran parte verso la fine del Settecento, su disegno di Camillo Morigia. Nel 1805, con le soppressioni napoleoniche, la vita del convento delle Clarisse si concluse bruscamente. In seguito a varie vicende il convento venne abbattuto, venne però salvata la chiesa destinata ad usi differenti nel tempo, prima come cavallerizza poi come teatro, perdendo così i suoi ornamenti e arredi. Si salvarono però le decorazioni ad affresco del presbiterio, che era stato isolato dalla navata attraverso la costruzione di un muro. In occasione del sesto centenario della morte di Dante, nel 1921, anche la chiesa di Santa Chiara fu oggetto di restauri, grazie all’interessamento di Ambrogio Annoni. Per mettere in sicurezza la volta affrescata furono rinsaldate le pareti esterne ed il tetto, vennero attuati interventi di pulitura sulla volta e le pareti e opere di consolidamento alla compagine muraria. Gli affreschi vennero restaurati ed integrati nelle loro lacune dal professor Buratti, tuttavia a distanza di qualche decennio, negli anni ’50, tali affreschi vennero staccati a causa dell’eccessiva umidità dell’edificio che ne comprometteva la conservazione. Oggi le parete affrescate e le vele si trovano nella Sala del Refettorio del Museo Nazionale di Ravenna. Dalla fine del XIX ad oggi la chiesa è stata adibita a teatro, intitolato all’attore ravennate Luigi Rasi
- TIPOLOGIA SCHEDA Modulo informativo
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 08-ICCD_MODI_1141863527361
- NUMERO D'INVENTARIO ADS RA 1218
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0